Il mercato ignora il peso delle obbligazioni, ma l’aumento dei rendimenti può avere un impatto negativo. Quali problemi potrebbero sorgere?
Negli ultimi mesi, il panorama economico globale ha subito significativi cambiamenti. A gennaio 2024, la Federal Reserve ha mantenuto inalterato il livello dei tassi al 4,25-4,50%. Analogamente, a gennaio 2025, la Banca Centrale Europea ha diminuito i tassi di interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali, con il tasso sui depositi fissato al 2,75%.
In questo contesto di politica monetaria, il mercato obbligazionario ha attraversato uno dei suoi periodi più sconvolgenti della storia. L’aumento dei rendimenti da uno zero percento senza precedenti del 2020, a quasi il 5% dei giorni nostri ha comportato una delle contrazioni di prezzo più veloci della storia del reddito fisso degli ultimi 100 anni.
Anche quando la Fed ha iniziato a tagliare i tassi, il rendimento del Treasury USA a 10 anni ha continuato a stabilizzandosi a 4,577%, comunque in aumento dal 3,860% alla fine dello scorso anno, il giorno in cui la banca centrale ha annunciato il suo primo taglio a settembre. Questo rappresenta un indizio importante riguardo alle aspettative future sui mercati globali e un controsenso altrettanto sorprendente rispetto le aspettative di ogni analista globale. [...]
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