Il punto debole di Nvidia

Violetta Silvestri

24 Maggio 2024 - 15:21

Nvidia ha un punto debole: il mercato cinese, ostacolato dalla guerra commerciale tra Usa e il dragone. Il colosso statunitense rischia di perdere profitti e competitività.

Il punto debole di Nvidia

Anche il colosso Nvidia ha un punto debole: la Cina.

Il chip IA più avanzato del gigante Usa e sviluppato per il mercato cinese ha avuto un inizio debole, con un’offerta abbondante che lo ha costretto ad avere un prezzo inferiore a quello di un chip rivale del colosso tecnologico cinese Huawei, secondo indiscrezioni diffuse da Reuters.

L’appiattimento dei prezzi sottolinea le sfide che l’attività cinese di Nvidia deve affrontare a causa delle sanzioni statunitensi sulle esportazioni di chip per l’Intelligenza Artificiale e della maggiore concorrenza, gettando un’ombra sul suo futuro in un mercato che ha contribuito per il 17% alle sue entrate per l’anno fiscale 2024.

Nvidia ha un problema: gestire le tensioni Cina-Usa

Nvidia, che domina il mercato dei semiconduttori per l’Intelligenza artificiale, ha introdotto tre chip su misura per la Cina alla fine dello scorso anno, dopo che le sanzioni statunitensi le avevano impedito di esportare i suoi semiconduttori più avanzati.

Tra questi chip, l’H20 è il più monitorato in quanto è il prodotto Nvidia più potente venduto in Cina, ma ora ci sarebbe un’abbondante offerta di semiconduttori sul mercato, segnalando una domanda debole.

Ciò ha visto i chip H20 venduti in alcuni casi con uno sconto superiore al 10% sull’Ascend 910B di Huawei - il chip AI più potente di un’azienda cinese - hanno detto a Reuters due delle fonti, che hanno preferito non essere identificate a causa della delicatezza del tema.

Gli analisti sostengono che mentre Nvidia sta cercando di conquistare quote in un mercato che non può permettersi di perdere, le prospettive sono sempre più incerte.

Secondo un rapporto della società cinese di ricerche di mercato CCID Consulting, la quota globale della Cina nel settore dell’IA supererà il 30% nel 2035.

“Nvidia sta camminando su una linea sottile e sta lavorando su un atto di equilibrio tra il mantenimento del mercato cinese e la gestione delle tensioni negli Stati Uniti” ha affermato Hebe Chen, analista di mercato di IG. “Nvidia si sta sicuramente preparando al peggio a lungo termine”.

Non a caso, direttore finanziario Colette Kress ha sottolineato nella presentazione della trimestrale che “i ricavi dei nostri data center in Cina sono diminuiti in modo significativo rispetto al livello precedente all’imposizione delle nuove restrizioni sul controllo delle esportazioni in ottobre...Ci aspettiamo che il mercato cinese rimanga molto competitivo anche in futuro.”

Guerra Usa-Cina a colpi di chip

Gli H800 e A800 di Nvidia sono vietati in Cina a causa delle sanzioni statunitensi volte a limitare le capacità della Cina di diventare una potenza tecnologica. Anche le altre sue linee di prodotti avanzati, tra cui H100 e B100, sono state bandite.

Un altro grosso ostacolo al successo del chip H20 di Nvidia in Cina è stata la direttiva di Pechino che invitava le aziende ad acquistare chip cinesi, anche se due delle tre fonti hanno affermato che tali ordini sono diminuiti negli ultimi mesi.

In questo contesto, Huawei ha iniziato a sfidare Nvidia l’anno scorso e secondo le indiscrezioni la società con sede nel Guangdong aumenterà notevolmente le spedizioni del suo chip Ascend 910B quest’anno.

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