La società, che è stata l’app simbolo del lockdown, ha annunciato il licenziamento di 1.300 dipendenti, pari al 15% della sua forza lavoro. Mea culpa del CEO che rinuncia allo stipendio.
Continua l’ondata di licenziamenti che sta colpendo le Big Tech in questi ultimi mesi.
La «grande bolla dei signori della pandemia», come è stata ribattezzata da Fabrizio Goria per La Stampa, sembra essersi sgonfiata e questa volta tocca a Zoom, annunciare tagli significativi: «Abbiamo preso la decisione difficile ma necessaria di ridurre il nostro team di circa il 15% e dire addio a circa 1.300 colleghi laboriosi e di talento», ha scritto il CEO di Zoom, Eric Yuan, sul blog della compagnia, spiegando che la piattaforma è cresciuta molto a causa della pandemia ma che ora deve adattarsi «all’incertezza dell’economia globale».
Eppure, solo pochi giorni fa, su Twitter, Zoom annunciava con orgoglio di essere stata inclusa nell’elenco della rivista Fortune delle aziende più ammirate al mondo. [...]
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