Il rublo è crollato oltre la soglia di 100 per un dollaro. La valuta così debole è un ulteriore ostacolo economico alla stabilità della Russia. Cosa sta succedendo?
Il rublo russo si è indebolito oltre la soglia simbolica di 100 per un dollaro prima di recuperare leggermente, gravato dai deflussi di valuta estera e dal calo del surplus delle partite correnti del Paese.
La tripla cifra era stata già raggiunta dalla valuta in agosto e allora la Banca di Russia aveva convocato una riunione di emergenza per aumentare i tassi di interesse di 350 punti base, portandoli al 12%. La banca centrale ha poi aumentato il tasso di riferimento di un ulteriore punto percentuale al 13% nella riunione di settembre, citando la pressione inflazionistica persistentemente elevata nell’economia russa.
Il rublo, però, non si sta rafforzando abbastanza e, soprattutto, in modo costante. La valuta ha continuato a diminuire mentre la domanda di dollari in Russia aumenta in un contesto di ripresa delle importazioni. I principali esportatori russi, fornitori di valuta estera, hanno registrato allo stesso tempo un calo significativo dei ricavi dalle esportazioni.
Cosa succede al rublo e perché continua a crollare
Il rublo ha tracciato un corso turbolento da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022, crollando al minimo storico di 120 contro il dollaro nel marzo dello scorso anno prima di riprendersi al massimo di oltre sette anni pochi mesi dopo, sostenuto dai controlli sui capitali e dall’impennata delle entrate delle esportazioni.
Tuttavia, il calo dell’export, colpito dalle sanzioni occidentali e dallo spostamento dei flussi commerciali, combinato con una ripresa delle importazioni quest’anno, ha causato l’indebolimento del rublo. Il surplus delle partite correnti della Russia si è ridotto dell’86% su base annua a 25,6 miliardi di dollari nel periodo gennaio-agosto.
I piani annunciati la scorsa settimana per un massiccio aumento della spesa per la difesa hanno anche aumentato le preoccupazioni sulle finanze pubbliche, considerando che le entrate del petrolio e del gas continuano a essere colpite dalle sanzioni.
Il presidente Vladimir Putin ha recentemente ordinato al governo e alla banca centrale di adottare misure per stabilizzare la valuta, affermando che la sua debolezza è la causa principale dell’aumento dei prezzi al consumo.
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