Numeri da record per l’export elvetico: la Svizzera ringrazia (anche) l’Italia

Sara Bracchetti

19 Luglio 2022 - 14:33

Commercio da primato: +0,9% di esportazioni fra aprile-giugno, il miglior trimestre di sempre; +2,4% di importazioni. In aumento i prodotti farmaceutici venduti all’Italia, +4%.

Numeri da record per l’export elvetico: la Svizzera ringrazia (anche) l’Italia

Non mentono i numeri: se c’è un Paese in Europa che può ancora dirsi in ottima forma, dal punto di vista dei rapporti commerciali con l’estero, questo è fuor di dubbio la Svizzera, che pare non temere il rialzo dei prezzi, il franco sempre più forte e le difficoltà generalizzate dei mercati.

Fra aprile e giugno, il traffico è incrementato tanto in entrata quanto in uscita, registrando addirittura un primato senza precedenti nelle esportazioni, salite dello 0,9% a 66,2 miliardi di franchi rispetto al periodo gennaio-marzo. Cifre provvisorie, rilasciate quest’oggi dall’ufficio federale di statistica, che stanno a significare il miglior trimestre di sempre, dove «record» è la parola chiave a fare da filo conduttore a ogni analisi.

Meno test Covid, industria farmaceutica in crisi

In netto aumento anche le importazioni, +2,4% e 58,6 miliardi di franchi, per una bilancia che indica un’eccedenza di 7,6 miliardi di franchi, la più bassa dal 2020. In un panorama carico di preoccupazioni, la Svizzera si segnala dunque per il suo stato di benessere, con poche eccezioni e comunque non clamorose.

A mostrare cedimenti è in particolare il settore chimico-farmaceutico, in calo dell’1,2% (-401 milioni di franchi) a 33,5 miliardi di franchi, complice una minore richiesta di test antiCovid. Per i prodotti immunologici, il ribasso è preponderante e segna un 10,3% in meno (11,1 miliardi).

Qualche problema anche per l’industria orologiera, -0,4% a 6 miliardi, mentre danno grosse soddisfazioni le macchine e l’elettronica, +5,2% (+420 milioni di franchi) a 8,5 miliardi, così come i metalli, che con 4,1 miliardi e un +5,7% (+223 milioni) registrano un nuovo record di settore. Molto bene anche i gioielli, +334 milioni di franchi.

Germania e Italia fanno da traino, la Cina crolla

A comprare i prodotti elvetici è soprattutto l’Europa. Anche in questo caso c’è un record da segnalare, grazie a un +3,4% che fa raggiungere la soglia dei 39,2 miliardi. Il traino più significativo è venuto dalla Germania, ma anche l’Italia ha fatto la sua parte importante, acquistando soprattutto prodotti farmaceutici per 182 milioni in più (+4%). In ribasso l’Asia, -0,6% e 14 miliardi.

La percentuale è nel complesso modesta, ma se si guarda alla Cina il decremento raggiunge il 6,8% (3,7 miliardi). Giappone e Hong Kong salgono addirittura a -15%. Segno negativo anche per il Nordamerica (-0,3% a 13,5 miliardi), con gli Usa che toccano il -2% a 12,4 miliardi.

Il caso Slovenia: importazioni quadruplicate

Sul fronte delle importazioni, fa impressione il «caso Slovenia», che in un anno ha quadruplicato i suoi numeri. In entrata, quasi ogni voce mostra un segno più, con cifre importanti nel campo della gioielleria e bigiotteria (+25,2%) e in quello di macchinari ed elettronica, +6,7%.

I metalli, +6,5%, sono all’ottavo aumento trimestrale consecutivo. Un altro +2,8% a 3,2 miliardi è per le derrate alimentari. Incremento anche per i prodotti chimici e farmaceutici, +1,1% e 182 miliardi di franchi; da tenere in conto, nella valutazione di questa percentuale, un primo trimestre già eccellente a +12%.

L’import dall’Asia e il record del Giappone

Sul fronte delle importazioni, l’Europa latita, per la prima volta in calo (-1,1% a 41 miliardi). Domina invece l’Asia, +5,3% con un Giappone che segna il suo record a +240 milioni di franchi, seguita dal Nordamerica, +3,6%.

Segno negativo per Germania, Irlanda e Austria, che insieme fanno -818 milioni di franchi, Francia, -9,1 milioni e Paesi Bassi, -86 milioni. In controtendenza l’Italia, +287 milioni.

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