Bonus per il caro energia, agevolazioni e garanzia statale sui prestiti: ecco i sostegni per le imprese nella bozza del dl Aiuti ter.
Il dl Aiuti ter è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 16 settembre. Per ora è in circolazione la bozza del provvedimento da 14 miliardi di euro, stanziati senza la necessità di ricorrere a uno scostamento di bilancio. Buona parte di queste risorse vengono impiegate per dare sostegno alle imprese, travolte dall’aumento dei prezzi dell’energia e del gas.
Per questo motivo il Governo è intervenuto con una serie di agevolazioni: dalla proroga dei crediti d’imposta all’estensione dei bonus per l’energia anche per i piccoli esercizi commerciali, fino a una maggiore garanzia statale dei prestiti.
Ci saranno anche circa 190 milioni per il sostegno alle aziende agricole, con interventi per la riduzione dei costi del gasolio agricolo, dei trasporti e dell’alimentazione delle serre. Tutto quello che c’è da sapere sui sostegni per le imprese nel dl Aiuti ter.
Caro gas ed energia: proroga dei crediti d’imposta
Per evitare il blocco della produttività delle aziende, il nuovo decreto conterrà la proroga dei crediti d’imposta per le imprese energivore e gasivore, ovvero quelle aziende che per svolgere le proprie attività necessitano di grandi quantità di energia elettrica o di gas. Per loro l’aliquota è al 40%.
Le imprese energivore sono quelle che, dal 1° gennaio 2018, hanno un consumo medio di energia elettrica pari ad almeno 1 GWh/anno e che sono in possesso di almeno uno dei requisiti che seguono:
- operano in uno dei settori dell’allegato 3 delle Linee guida della Commissione Europea 200/01 in merito agli aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia;
- esercitano in uno dei settori dell’allegato 5 delle Linee guida di cui sopra e con un indice di intensità elettrica maggiore o uguale al 20% rispetto al Val (valore aggiunto lordo);
- non fanno parte degli allegati precedenti, ma risultano tra gli elenchi Csea (Cassa Servizi Energetici e Ambientali) delle imprese a forte consumo energetico per gli anni 2013 o 2014.
Bonus energia anche per le piccole imprese
Per le imprese di piccole dimensioni c’è una novità molto importante. Oltre alla proroga dei crediti d’imposta, infatti, c’è anche estensione del bonus energia.
Per le imprese più piccole che impiegano energia elettrica con una potenza superiore a 4,5 kw, il credito d’imposta per l’energia è pari al 30%. La proposta, si legge sul sito del ministero dello Sviluppo Economico, è del ministro Giorgetti.
Bonus una tantum di 150 euro per 22 milioni di persone
Per tutte le attività produttive e commerciali non classificate come energivore mentre è stato previsto un contributo sociale, una tantum, di 150 euro per 22 milioni di cittadini che percepiscono redditi inferiori a 20mila euro lordi annui. Il bonus spetta a lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati.
I lavoratori domestici non sono inclusi tra i beneficiari. L’iter per la richiesta è uguale a quello del bonus 200 euro: per i lavoratori dipendenti basterà consegnare l’apposita autocertificazione al datore di lavoro, così che questo possa procedere al pagamento con la prima busta paga utile.
Prestiti alle imprese per difendersi dal caro bollette
Ci saranno anche garanzie statali sui prestiti alle imprese in crisi di liquidità per il caro bollette, con accordi da sviluppare con le banche per offrire i prestiti al tasso più basso, in linea con il Btp. A stabilirne i parametri è l’articolo 3 della bozza del decreto, in cui si legge che ai fini dell’accesso gratuito alla garanzia, i soggetti finanziatori sono tenuti ad indicare, in sede di richiesta e nel contratto di finanziamento stipulato, le condizioni economiche di maggior favore applicate ai beneficiari.
Al fine di contenere gli effetti economici negativi derivanti dall’aumento dei prezzi delle forniture energetiche, le misure temporanee per il sostegno alla liquidità delle imprese tramite garanzie prestate da SACE S.p.A., l’ammontare del finanziamento garantito può arrivare fino a un massimo di 25 milioni di euro, alle condizioni che seguono:
- il beneficiario è classificabile come impresa a forte consumo di energia, ai sensi dell’articolo 17, paragrafo 1, lettera a) della direttiva 2003/96/CE;
- l’impresa ha subito perdite di esercizio in misura non inferiore al 50% del costo ammissibile, per tale intendendosi il costo del gas naturale e dell’ energia elettrica, acquistati dall’impresa presso fornitori esterni in qualità di consumatore finale, nel periodo compreso tra il 1° febbraio 2022 e il 31 dicembre 2022, al prezzo calcolato come la differenza tra il prezzo unitario pagato dall’impresa in un dato mese e il doppio del prezzo unitario pagato dall’impresa, in media, per il periodo di riferimento compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021;
- l’importo del finanziamento garantito non è superiore al 50% del costo ammissibile e all’80 % delle perdite di esercizio subite dall’impresa nel periodo compreso tra il 1° febbraio 2022 e il 31 dicembre 2022.
Proroga scadenza per la restituzione bonus ricerca e sviluppo
Infine, nel dl Aiuti ter è stata accolta la proposta di Giorgetti di prorogare al prossimo 31 ottobre il termine per attivare la procedura di restituzione dei crediti d’imposta ricerca e sviluppo indebitamente percepiti. Secondo il ministro Giorgetti la proroga è necessaria sia per dare sollievo alle imprese che per approfondire l’efficacia della norma stessa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA