In carcere con il reddito di cittadinanza per 200mila euro. La scoperta della Guardia di Finanza

Teresa Maddonni

15 Settembre 2020 - 11:08

Erano in carcere, o avevano familiari detenuti, ma percepivano il reddito di cittadinanza. La somma indebitamente percepita ha un valore di 200mila euro. La scoperta della Guardia di Finanza di Foggia.

In carcere con il reddito di cittadinanza per 200mila euro. La scoperta della Guardia di Finanza

Erano in carcere, ma percepivano il reddito di cittadinanza: è questa la scoperta della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Foggia.

I 30 soggetti beneficiari illegittimi del reddito di cittadinanza per un valore complessivo di 200mila euro sono stati denunciati.

Non si tratta solo ed esclusivamente di persone in stato di detenzione, ma anche di familiari di persone che si trovano in carcere.

Il reddito di cittadinanza è riconosciuto a chi ha determinati requisiti. Non solo non possono prenderlo coloro che sono in carcere, ma anche qualora a farne richiesta sia un familiare appartenente al medesimo nucleo del detenuto, lo stesso beneficio viene ridotto sulla base di parametri stabiliti dalla norma.

Reddito di cittadinanza anche se in carcere: l’indagine

L’indagine dei Finanzieri della Compagnia di San Severo ha permesso di scovare chi con il reddito di cittadinanza era in carcere o aveva un familiare in misura cautelare.

I finanzieri, come specifica il comunicato stampa ufficiale, hanno controllato 169 soggetti che dall’entrata in vigore della norma sul reddito di cittadinanza erano in stato di detenzione.

Dalla verifica è emerso che erano in 30 coloro che prendevano indebitamente il reddito di cittadinanza. Specificano il perché le Fiamme Gialle nel comunicato:

  • in 3 hanno presentato la domanda per il reddito di cittadinanza mentre erano in carcere;
  • in 12 non hanno comunicato la carcerazione avvenuta in un secondo momento;
  • 6 familiari di detenuti, omettendo di indicare nelle istanze per il reddito di cittadinanza di avere un componente del nucleo familiare in carcere sono riusciti ad ottenere il sussidio senza riduzioni;
  • 8 familiari non hanno comunicato l’intervenuta carcerazione del familiare continuando a percepire indebitamente il sussidio in forma piena;
  • il componente di un nucleo familiare percettore del reddito di cittadinanza che è stato allontanato dalla casa familiare su ordine dell’Autorità giudiziaria.

Tra i reati di cui sono accusati i detenuti appartenenti ai nuclei familiari che hanno percepito il reddito di cittadinanza figurano associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, rapina, evasione.

Reddito di cittadinanza in carcere: cosa rischiano

Coloro che anche se in carcere hanno preso il reddito di cittadinanza o anche il nucleo familiare percettore con un detenuto, ora rischiano ovviamente la revoca e il recupero del beneficio da INPS prevista in questi casi.

Non solo i 30 sono stati denunciati anche alla Procura della Repubblica di Foggia per un’azione penale a carico di chi ha fornito dichiarazioni false e omesso informazioni dovute in sede di richiesta del reddito di cittadinanza.

L’importo complessivo delle somme del reddito di cittadinanza indebitamente elargite dall’INPS, e delle quali si procede al recupero, ammonta come abbiamo anticipato a circa 200mila euro.

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