La spesa per scuola primaria e secondaria è allineata alla media europea, ma è minima quella destinata alla terziaria.
L’Italia è tra i paesi europei che spendono meno in istruzione. E il basso investimento complessivo penalizza maggiormente l’Università.
Secondo Eurostat nel 2021 – ultimi dati disponibili – l’Italia ha investito nell’istruzione appena il 4,1% del prodotto interno lordo. Mediamente i paesi dell’Unione Europea hanno speso il 4,8%; solo per citarne alcuni, la Francia il 5,2% e la Germania il 4,5%, di poco sotto il dato medio.
Nel 2021 i paesi Ue hanno speso in tutto oltre 700 miliardi di euro per l’istruzione. Gran parte di questa cifra è stata impiegata per scuola pre-primaria, primaria e secondaria. Quasi tutti i paesi, infatti, concentrano la maggior parte della spesa pubblica rivolta all’istruzione per il sostegno di quelle che in Italia indichiamo come scuola primaria, scuola secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado. Lo stesso discorso vale per l’Italia, se non fosse che in questo caso la tendenza è decisamente più marcata: nel nostro Paese la quota destinata all’Università è la più bassa in assoluto in rapporto al Pil all’interno dei confini dell’Ue. [...]
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