In questi Paesi si parla italiano (e cercano lavoratori). Ma conviene trasferirsi?

Simone Micocci

7 Aprile 2025 - 18:10

Vuoi trasferirti all’estero in un Paese in cui si parla italiano? Ecco quali sono le destinazioni migliori.

In questi Paesi si parla italiano (e cercano lavoratori). Ma conviene trasferirsi?

Sei stanco di cercare inutilmente lavoro in Italia e per questo stai guardando con interesse la possibilità di trasferirti all’estero. Tuttavia hai un problema che temi possa essere insormontabile: la lingua. Parli solo italiano e hai difficoltà a imparare altre lingue: cosa fare in tal caso? Devi sapere che ci sono diversi Paesi in cui conoscere l’italiano è sufficiente per lavorare vista l’alta percentuale di persone che parla la nostra lingua.

Tuttavia, siamo sicuri che trasferendosi in questi Paesi ci si trovi di fronte a una prospettiva migliore rispetto a quella offerta dal mercato del lavoro italiano? Scopriamolo.

Dove si parla italiano?

Secondo Ethnologue sono ben 43 i Paesi in cui si parla italiano: in ordine cronologico si tratta di:

  • Albania
  • Argentina
  • Australia
  • Austria
  • Belgio
  • Bosnia-Erzegovina
  • Brasile
  • Canada
  • Cile
  • Danimarca
  • Eritrea
  • Finlandia
  • Francia
  • Grecia
  • Irlanda
  • Israele
  • Libano
  • Libia
  • Lussemburgo
  • Malta
  • Messico
  • Monaco
  • Montenegro
  • Nuova Zelanda
  • Norvegia
  • Panama
  • Paesi Bassi
  • Polonia
  • Portogallo
  • Porto Rico
  • Regno Unito
  • Repubblica Ceca
  • Romania
  • Russia
  • Serbia
  • Somalia
  • Sud Africa
  • Spagna
  • Svezia
  • Tunisia
  • Stati Uniti
  • Uruguay
  • Zambia

In tutti questi Paesi, quindi, è possibile trasferirsi e trovare dei propri connazionali, molti dei quali hanno anche avviato attività lavorative in cui si cerca personale. Ma non è detto però che parlare l’italiano sia sufficiente per essere assunti, in quanto è necessario anche conoscere la lingua ufficiale del Paese in cui ci si trasferisce.

Oltre all’Italia, infatti, l’italiano risulta essere lingua ufficiale solamente di questi 5 Paesi:

  • San Marino;
  • Città del Vaticano (insieme al latino);
  • Svizzera (con particolare riferimento al Canton Ticino, dove è l’unica lingua ufficiale);
  • Croazia (insieme al croato);
  • Slovenia (insieme allo sloveno).

Parlare italiano, quindi, qui può anche essere sufficiente per trasferirsi, almeno per il tempo necessario ad apprendere le altre lingue parlate sul territorio. Ma quali sono i lavoratori più cercati in queste zone? E quanto si guadagna? Scopriamolo.

Conviene trasferirsi nei Paesi in cui si parla italiano?

Escludiamo da questa analisi - per ovvie ragioni di dimensioni - San Marino e la Città del Vaticano. Concentriamoci quindi su Svizzera, Slovenia e Croazia e vediamo qual è lo stipendio medio in questi Paesi, il costo della vita e le professioni più ricercate, così da rispondere a una duplice domanda: da una parte se conviene trasferirsi, dall’altra a chi conviene farlo.

Slovenia

Partiamo dalla Slovenia, dove a differenza dell’Italia c’è un salario minimo considerato l’ottavo più alto tra quelli dell’Unione Europea. Siamo molto lontani dalla vetta - che vede primeggiare il Lussemburgo con un salario minimo di 2.571 euro lordi - ma perlomeno sapete che andando a lavorare in Slovenia non guadagnerete mai meno di 1.254 euro lordi. E attenzione, perché in Slovenia si guadagna persino di più rispetto all’Italia. Secondo il report del FMI pubblicato ad aprile 2024, che raccoglie i dati del 2023, qui il costo orario medio del lavoro è di 21,90 euro, poco più rispetto ai 21,50 euro dell’Italia. E anche il tasso di disoccupazione va a suo vantaggio: qui, infatti, è del 5,1% rispetto al 5,9% registrato in Italia. E attenzione, perché in Slovenia il costo della vita è più basso - con un indice di 46,17 rispetto al 51,05 italiano (secondo i dati Numbeo) - il che significa che il potere d’acquisto della retribuzione è migliore.

Per quanto riguarda i settori in cui ci sono maggiori possibilità di trovare lavoro sono quelli tecnologico, manifatturiero, sanitario, educativo e turistico. Tra i settori a più rapida espansione troviamo sicuramente il settore IT - in particolare nella zona di Lubiana - mentre l’industria manifatturiera è trainata da automotive, farmaceutico ed energie green, con buone opportunità per ingegneri e project manager. Bled, Pirano e il Triglav, invece, sono zone in cui maggiormente si possono trovare opportunità di lavoro nel turismo.

Croazia

Più bassi gli stipendi per chi lavora in Croazia, dove il salario minimo è aumentato nel 2025 a 970 euro. Anche sul lato dello stipendio medio orario siamo molto lontani da Italia e Slovenia, visto che qui si parla di 12,70 euro lordi di media per ogni ora di lavoro. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, invece, il dato non è drammatico: anzi, con una percentuale del 5,4% fa persino meglio rispetto all’Italia. Perlomeno il costo della vita è più basso, con un indice pari a 43,25 (Numbeo). Tra i settori in cui si cercano lavoratori in Croazia si distingue il turismo.

Ad esempio, le città costiere croate come Spalato, Dubrovnik, Rijeka e Zara offrono numerose opportunità lavorative grazie al forte sviluppo del turismo, soprattutto nel periodo estivo. In alternativa questi sono poli importanti per logistica e spedizioni. Sulle isole come Hvar, Brač, Korčula e Pag, le opportunità sono principalmente stagionali e legate all’ospitalità, agli sport acquatici e al turismo di fascia alta.

Svizzera (Canton Ticino)

Concludiamo con la Svizzera, dove lo stipendio ovviamente è molto più alto rispetto a quello offerto dalle aziende italiane, per quanto tuttavia il costo della vita è elevato. Ragion per cui sono diversi gli italiani che lavorano come frontalieri, lavorando in Svizzera ma mantenendo la residenza in Italia.

Con un salario minimo superiore a 20 franchi svizzeri - poco più di 21 euro - variabile in base al settore di impiego, e un salario medio compreso tra 6.500 e i 7.000 franchi svizzeri, quindi tra i 7.000 e i 7.500 euro, la Svizzera è anche tra i Paesi con il tasso di disoccupazione più basso, pari al 2,9% a marzo. Come già sottolineato, però, il costo della vita è molto elevato: 98,36 l’indice rilevato da Numbeo che pone la Svizzera in cima alla classifica. Il guadagno è quindi commisurato al costo della vita, ragion per cui molti lavoratori approfittano della vicinanza con l’Italia per fare ritorno a casa ogni giorno.

Per quanto riguarda le opportunità di lavoro, in particolare nella zona del Canton Ticino - la più meridionale della Svizzera, situato quasi interamente sul versante meridionale delle Alpi - c’è particolare richiesta nel settore del turismo, ma anche per profili più esperti - come le figure IT e gli esperti di cybersicurezza - ci sono alte possibilità di trovare lavoro, così come nel settore delle energie rinnovabili.

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