La Cina intende blindare il Sud-est asiatico e renderlo a tutti gli effetti il proprio cortile di casa. Ecco il piano di Pechino.
La Cina intende blindare il Sud-est asiatico e renderlo a tutti gli effetti il “cortile di casa” per eccellenza. A colpi di accordi, intese e patti, Pechino vuole plasmare l’intera regione – dove peraltro si trovano alcune tra le economie più dinamiche del mondo, come Vietnam e Indonesia – a propria immagine e somiglianza, incrementando così la sua presenza in uno spazio operativo rilevante nell’ottica del confronto a distanza con gli Stati Uniti.
Tre sono le direttive sulle quali intende muoversi il Dragone per riuscire nell’intento: il potenziamento delle infrastrutture; il rafforzamento degli scambi commerciali; lo sviluppo di una sicurezza congiunta (non solo in ambito militare). Non è un’impresa semplice, visto che se sul piano economico i Paesi dell’Asean non possono pensare di ignorare il gigante asiatico, allo stesso tempo quegli stessi governi restano diffidenti nei confronti di un partner dotato di ambizioni globali.
Nel complicato contesto geopolitico asiatico, l’ascesa di Pechino rischia infatti di non coincidere con l’interesse di vari player dell’Asean, abituati a crescere all’ombra di un vicino ingombrante e con i quali permangono storiche dispute marittime e territoriali. Il Sud-est asiatico non intende tuttavia restare schiacciato né dal peso della storia né da quello della Cina. Non è un caso che i vari attori regionali siano impegnati a trovare il giusto equilibrio tra i rispettivi interessi nazionali e l’apertura al Dragone. E che molti di loro abbiano pensato bene di aggiungere una terza variabile sul tavolo: gli Stati Uniti. [...]
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