Il CEO di Intesa SanPaolo Carlo Messina: l’obiettivo di utile netto per l`esercizio 2025 è stato aumentato a circa 9 miliardi di euro,
Intesa SanPaolo ha aperto oggi, giovedì 31 ottobre, la stagione degli utili trimestrali delle banche italiane, annunciando i conti relativi al terzo trimestre e ai primi nove mesi del 2024.
Il gruppo bancario guidato dal CEO Carlo Messina ha reso noto di aver chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto in crescita del 17,1% a 7,167 miliardi di euro, rispetto ai 6,122 miliardi dei primi nove mesi del 2023, a fronte di ricavi operativi netti saliti dell’8,5% su base annua.
Nel terzo trimestre del 2024, l’utile netto è ammontato a 2,401 miliardi di euro, rispetto ai 2,465 miliardi del secondo trimestre e gli 1,9 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.
Occhio ai dividendi, con la banca che ha annunciato di avere maturato nei primi nove mesi dell’anno 5 miliardi da distribuire ai soci, in aggiunta al buyback da 1,7 miliardi completato a ottobre.
L’istituto di credito ha annunciato di avere migliorato la guidance di utili per il 2025.
Così l’AD Carlo Messina:
“Nel 2024 contiamo di conseguire un utile netto superiore a 8,5 miliardi di euro, frutto di significative azioni volte a una ulteriore sostenibilità dei risultati, mentre l’obiettivo di utile netto per l’esercizio 2025 è stato aumentato a circa 9 miliardi di euro, grazie all’elevato potenziale della nostra banca di sviluppare la redditività in via organica”.
Il titolo, quotato sul Ftse Mib di Piazza Affari, segna un rialzo superiore a mezzo punto percentuale. Rimane più che solida la performance delle azioni della banca, in crescita del 2,4% su base settimanale e di quasi il 7% su base mensile.
La performance YTD è di un progresso di oltre il 50%, mentre su base annua le azioni sono forti di uno scatto di quasi +60%. Negli ultimi tre anni di contrattazioni, il guadagno rimane importante, pari a oltre +59%. Bisognerà vedere tuttavia a questo punto quale sarà l’impatto sul settore della svolta di politica monetaria annunciata dalla BCE.
Intesa SanPaolo, i numeri dei primi nove mesi dell’anno: aumentano interessi netti e commissioni
Tra le principali voci di bilancio dei primi nove mesi del 2024 di Intesa SanPaolo, si mette in evidenza la crescita dei ricavi netti, pari a +8,5% su base annua, a 20,439 miliardi, rispetto ai 18,830 miliardi dei nove mesi del 2023, grazie al balzo degli interessi netti pari a +11,5%, di un rialzo delle commissioni nette pari a +7,9%, e di un risultato dell’attività assicurativa in crescita del 2,8%.
La banca ha rimarcato l’“elevata efficienza, con un cost/income al 39,1%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee” e un “ costo del rischio annualizzato a 25 centesimi di punto, con un ammontare di overlay pari a 0,9 miliardi di euro”.
Sempre nei primi 9 mesi del 2024, Intesa ha assistito a un aumento dei costi operativi dello 0,8% su base annua, a € 7,986 miliardi, rispetto ai € 7,924 miliardi del terzo trimestre del 2023.
Riguardo alla qualità del credito, alla fine di settembre del 2024, l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è stata pari all’1,1% al netto delle rettifiche di valore e al 2,2% al lordo. Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è stata pari allo 0,9% al netto delle rettifiche di valore e all’1,9% al lordo.
Intesa SanPaolo ha informato il mercato anche riguardo alla sua esposizione verso la Russia, annunciando che l’esposizione verso il Paese è crollata di oltre l’87% (circa 3,2 miliardi di euro) rispetto alla fine giugno 2022, ed è scesa allo 0,1% dei crediti alla clientela complessivi del gruppo.
La banca ha precisato che i crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2.
L’attenzione degli investitori si focalizza soprattutto sul trend degli interessi netti, voce di bilancio che, nel caso di tutte le banche dell’Eurozona, ha beneficiato in modo significativo dei rialzi dei tassi che la BCE di Christine Lagarde ha annunciato in modo incessante nel 2022 e 2023.
La preoccupazione è che l’assist alla redditività fornito dalle strette monetarie sia destinato a diminuire, vista la grande svolta di politica monetaria della Banca centrale europea, che si è tradotta in tre tagli dei tassi nel corso del 2024.
Dovrebbero inoltre arrivare ulteriori tagli dei tassi da parte della BCE, anche se gli ultimi dati relativi all’inflazione dell’area euro hanno affossato le speranze di sforbiciate importanti. In ogni caso, occhio all’alert sulle banche dell’Eurozona che è stato lanciato di recente dalla stessa Lagarde.
Utile netto di 2,4 miliardi nel III trimestre 2024, in lieve calo gli interessi netti
Nel terzo trimestre del 2024, Intesa SanPaolo ha incassato un utile netto pari a 2,401 miliardi, in lieve calo rispetto ai 2,465 miliardi del secondo trimestre del 2024.
I ricavi netti sono stati pari a 6,802 miliardi di euro, in calo dell’1,1% rispetto ai 6,881 miliardi del secondo trimestre 2024 e in rialzo del 6,5% rispetto ai 6,388 miliardi del terzo trimestre 2023.
Gli interessi netti si sono attestati a 3,942 miliardi di euro, in flessione del 2,1% rispetto ai 4,028 miliardi del secondo trimestre 2024, rimanendo comunque in crescita del 3% rispetto ai 3,826 miliardi del terzo trimestre 2023.
Le commissioni nette sono ammontate a 2,307 miliardi di euro, in calo del 3,4% rispetto ai 2,387 miliardi del secondo trimestre 2024, ma in crescita del 9,9% rispetto ai 2,099 miliardi del terzo trimestre 2023.
I costi operativi hanno segnato un lieve rialzo a A € 2,736 miliardi, rispetto ai 2,659 miliardi del secondo trimestre del 2024.
La banca italiana ha messo in evidenza una patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi.
Al 30 settembre 2024, deducendo dal capitale i 5 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi, il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 13,9%, senza considerare circa 120 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 20 nell’orizzonte compreso tra il quarto trimestre 2024 e il 2025, rispetto a un requisito SREP - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer - da rispettare nel 2024 pari al 9,37%.
Ancora, il Common Equity Tier 1 ratio è stato pari al 13,6% non includendo nel capitale alcun utile maturato nel terzo trimestre 2024.
Elevata anche la liquidità, a fronte di una forte capacità di funding: a fine settembre 2024, le attività liquide sono risultate pari a 285 miliardi di euro, con una elevata liquidità prontamente disponibile, pari a 209 miliardi.
Sono stati dunque ampiamente rispettati i requisiti normativi di liquidità Liquidity Coverage Ratio (pari a 162%) e Net Stable Funding Ratio (pari a 122%).
Intesa SanPaolo: buone notizie sui dividendi. Il dividend yield
Guardando in avanti, oltre ad aver migliorato il target sull’utile netto del 2025, Intesa SanPaolo ha comunicato di stimare una forte distribuzione di valore, ovvero un payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del piano, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2024 e al 2025 rispetto all’importo relativo al 2023.
La banca ha fatto riferimento anche a una ulteriore distribuzione per il 2024 da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali; ulteriori distribuzioni future saranno valutate inoltre anno per anno.
Per quanto riguarda i dividendi complessivi previsti per il 2024, pari a 5 miliardi, la banca ha parlato di un “significativo” ritorno cash per gli azionisti, spiegando che dei 5 miliardi di euro di dividendi maturati nei nove mesi, 3 miliardi verranno pagati come acconto il 20 novembre.
Nel comunicato si legge infatti che “il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione di 3.026.623.985,17 euro, risultante da un importo unitario di 17 centesimi di euro per ciascuna delle 17.803.670.501 azioni ordinarie”. La banca ha aggiunto che “non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. L’acconto dividendi verrà messo in pagamento il 20 novembre 2024 (con stacco cedole il 18 novembre e record date il 19 novembre)”.
Intesa SanPaolo ha precisato che l’acconto dividendi per azione, rapportato al prezzo di riferimento dell’azione registrato ieri, corrisponde a un rendimento (dividend yield) pari al 4,3%. Ma occhio alla minaccia dividendi per le banche dell’area euro che è scattata di recente con alcuni rumor di mercato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA