Approvati in consiglio dei Ministri i due decreti attuativi della legge quadro sulla disabilità. Ecco cosa cambia.
Il consiglio dei Ministri il 3 novembre ha approvato in esame preliminare due decreti attuativi della legge quadro sulla disabilità. Decreti che puntano alla revisione e al riordino delle disposizioni vigenti in materia di disabilità per garantire ai disabili il riconoscimento della propria condizione e dei suoi diritti civili e sociali, nel rispetto dei principi di autodeterminazione e di non discriminazione.
Nei prossimi anni ci saranno importanti novità a partire dalla nuova modalità di accertamento della condizione di disabilità civile e la realizzazione del progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato della persona con disabilità. La sperimentazione di queste nuove procedure è previsto per il 2025. Ecco cosa cambierà.
Cambia la modalità di valutazione dell’invalidità civile
La ministra per le disabilità Alessandra Locatelli, ha parlato di svolta epocale e per la prima volta di un cambio culturale nei confronti delle persone con disabilità. «L’obiettivo è di consentire loro di vivere e partecipare alla vita sociale secondo un principio di uguaglianza», ha sottolineato la ministra.
I due decreti attuativi puntano a sburocratizzare, snellire e semplificare le procedure. La prima novità riguarda la modifica delle procedure di accertamento della disabilità. Una riforma che partirà in via sperimentale in alcune aree del paese a partire da gennaio 2025 salvo poi entrare a regime ufficialmente nel 2026 quando l’accertamento dell’invalidità civile sarà affidato all’Inps. Un modo per unificare gli accertamenti.
Se adesso le persone spesso si ritrovano con patologie cronico degenerative accertate a dover rifare le visite di controllo dopo 2-3 anni, con il nuovo decreto non sarà più così. Come scritto «La certificazione della condizione di disabilità, sarà unificata al processo dell’accertamento dell’invalidità civile, della cecità civile, della sordocecità, degli alunni con disabilità, degli elementi utili alla definizione della condizione di non autosufficienza. Il procedimento sarà attivato da un certificato medico introduttivo». Quindi unica procedura gestita dall’Inps.
Introduzione al progetto di vita
Poi si introduce il progetto di vita. Se prima le persone dovevano sbattersi tra diversi enti per esigenze sanitarie, socio-sanitarie o sociali, con l’istituzione di una sola commissione non sarà più così. Un solo organo che deciderà insieme all’invalido ciò di cui ha bisogno.
La seconda parte del decreto regola l’istituzione di una cabina di regia per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni in favore delle persone con disabilità. In questa cabina di regia faranno parte oltre ai ministri competenti in materia:
- un delegato della Commissione tecnica per i fabbisogni standard;
- il Presidente della Conferenza delle Regioni;
- il Presidente dell’ANCI;
- i Presidenti delle Federazioni maggiormente rappresentative delle Associazioni in materia di disabilità.
La cabina di regia sarà incaricata di:
- effettuare una prima ricognizione delle prestazioni essenziali delle persone con disabilità;
- proporre linee guida per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni e in particolare riconosce il progetto individuale di vita come livello essenziale;
- verifica le modalità di integrazione dei LEP con i livelli essenziali di assistenza (LEA);
- assicurare il coordinamento e la piena effettività della normativa riguardante sussidi, incentivi e agevolazioni per le persone con disabilità, anche con riguardo alle tutele previste dalla normativa in materia di invalidità civile.
I fondi stanziati per la messa in atto delle novità è di 350 milioni di euro per il 2026 a cui si aggiungeranno altri 85 milioni ogni anno.
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