L’azionario continua a perdere terreno nei confronti dell’obbligazionario ed è preferibile adottare strategie di momentum, di stock picking selezionato su settori anti-ciclici oppure long-short.
La guerra israelo-palestinese non ha generato particolari scossoni sui mercati tranne un lieve balzo delle quotazioni del petrolio. Gli scenari aperti sono diversi e imprevedibili, da un lato è possibile che il conflitto resti limitato e dall’altro invece che si rischi un’escalation con l’ingresso in guerra di altri Paesi. Nel caso di un conflitto più esteso la possibilità è che venga messa a repentaglio la produzione iraniana che potrebbe essere colpita da nuove sanzioni occidentali o che invece venga implementato, in scia a quanto fatto da Arabia Saudita e Russia, un taglio alla produzione volontario nel tentativo di convincere i Paesi occidentali a far cessare le ostilità.
Anche il Qatar ha minacciato di sospendere completamente l’export di gas naturale, indirizzando indirettamente l’avvertimento all’Europa che ha individuato in Doha un’alternativa all’approvvigionamento di gas dopo le sanzioni a Mosca per la guerra in Ucraina. Nel caso in cui si avverasse uno scenario di aumenti dei prezzi energetici è probabile che si andrebbero a modificare le attuali prospettive di inflazione e crescita economica.
La decisione degli USA, invece, di ampliare le restrizioni all’export di chip in Cina ha prevalentemente intaccato l’andamento delle società Tech che saranno maggiormente colpite dalle nuove limitazioni. E’ il caso di Nvidia, ASML, AMD ed Intel (in particolare le prime due perché la Cina rappresenta una fetta importante dei ricavi) mentre il resto del mercato non è risultato particolarmente preoccupato da una mossa che potrebbe inasprire nuovamente i rapporti tra Pechino e Washington dopo una lunga fase di tentativi negoziali di ridurre le tensioni. Anche in questo caso, per il momento gli investitori non reputano probabile il ritorno di una guerra commerciale “stile Trump” tra USA e Cina vista anche la risposta cinese alle nuove restrizioni (piccate ma non suggerendo una risposta fattuale). E’ vero anche che i chip e l’Intelligenza Artificiale saranno argomenti centrali nello sviluppo delle relazioni tra Cina ed USA. [...]
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