Gli Stati Uniti sono i principali investitori in progetti di capitale nel sud-est asiatico, avendo speso 74,3 miliardi di dollari tra il 2018 e il 2022; nello stesso lasso di tempo la Cina ha investito 68,5 miliardi di dollari.
L’Asean, ovvero l’organizzazione politica, economica e culturale delle nazioni situate nel sud-est asiatico, ha sempre cercato di mantenere una posizione neutrale tra Cina e Stati Uniti. Tanto più negli ultimi anni, quando le tensioni tra Washington e Pechino sono accresciute.
Per qualsiasi governo locale, infatti, prendere parte nel bel mezzo di uno scontro tra due grandi potenze significherebbe perdere gran parte dei benefici fin qui accumulati mantenendosi su una posizione mediana. Già, perché qualsiasi player regionale condivide legami - siano economici o di sicurezza - tanto con gli Usa quanto con il Dragone. Spesso persino in contemporanea.
Nel frattempo, mentre l’amministrazione Biden continua a lavorare per creare una rete diplomatica asiatica capace di contenere la Cina - toccando Giappone e Corea del Sud, ma anche i membri dell’Asean - la Cina ha iniziato a riversare i suoi massicci investimenti proprio nel sud-est asiatico. Il risultato è una pioggia di denaro che a queste latitudini non ha precedenti. [...]
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