Detenere lingotti all’estero, soprattutto in un sistema opaco come quello di Londra, implica una delega della propria sicurezza finanziaria a istituzioni che potrebbero non essere sempre trasparenti.
L’oro è da sempre considerato il bene rifugio per eccellenza, un’assicurazione contro l’instabilità economica e geopolitica. Tuttavia, taluni sollevano perplessità quando si tratta di detenere oro fisico, custodito nel sistema bancario di Londra. Secondo costoro, gli investitori potrebbero trovarsi di fronte a una serie di rischi dei quali non sono pienamente consapevoli.
La custodia in questo sistema, infatti, non garantisce necessariamente la piena disponibilità e sicurezza dell’asset, come dimostrano recenti casi emblematici.
Uno dei pericoli maggiori riguarda il rischio di sequestro o blocco delle riserve auree. La Bank of England, che gestisce una parte significativa delle riserve auree mondiali, dispone di clausole nei contratti di custodia che le consentono di trattenere l’oro senza l’obbligo di restituzione immediata e, in alcuni casi, senza permettere nemmeno l’ispezione da parte dei proprietari. [...]
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