Secondo l’intelligence occidentale l’Iran presto attaccherà Israele. C’è il rischio di un’escalation? Ecco quando dovrebbe avvenire l’attacco e come l’Occidente si sta preparando.
L’Iran potrebbe presto attaccare Israele. La risposta alla morte di Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas, assassinato tramite un attacco aereo a Teheran, è ormai ufficiale.
Stando alle dichiarazioni di intelligence occidentale, in meno di due settimane Iran ed Hezbollah potrebbero lanciare un attacco congiunto contro Tel Aviv, rispondendo così alla serie di omicidi, tra cui Haniyeh, perpetrati da Israele.
L’aumento delle tensioni in Medio Oriente ha raggiunto un punto critico: gli Stati Uniti si preparano a inviare ulteriori aerei da combattimento nella regione, Israele rimane in stato di massima allerta, pronto sia alla difesa che all’attacco e gli Houthi dello Yemen, promettono risposte militari, contribuendo a un clima che preannuncia un’escalation a livello regionale, se non internazionale.
Ma quando dovrebbe verificarsi l’attacco e quali sono i rischi concreti di una guerra tra Iran e Israele? Cerchiamo di trovare una risposta a queste domande.
L’Iran attaccherà Israele: ecco quando
L’Iran potrebbe decidere di attaccare Israele con Hezbollah durate “il giorno più triste del calendario ebraico”, ossia il Tisha B’Av, l’anniversario della Distruzione del Tempio che cade il 12 o 13 agosto.
Questo giorno simbolico potrebbe essere scelto per massimizzare l’impatto psicologico e politico dell’azione. In risposta alle minacce, gli Stati Uniti hanno annunciato il dispiegamento di ulteriori aerei da combattimento e navi da guerra nel Mediterraneo, pronti a intercettare missili balistici. Il presidente ancora in carica Joe Biden ha confermato il suo impegno per la sicurezza di Israele durante una telefonata con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sul quale - ricordiamolo - pende un mandato d’arresto per il genocidio palestinese.
Biden, in cambio del supporto americano, ha esortato il premier israeliano a diminuire le tensioni e a lavorare per un cessate il fuoco a Gaza. Nel frattempo, il canale televisivo saudita Al-Hadth ha riportato il lancio di una raffica di razzi dal Libano verso la Galilea, e Al Jazeera ha confermato che le sirene israeliane hanno suonato in diverse città dopo l’assassinio del leader di Hezbollah Fouad Shukr a Beirut.
E se Hezbollah rivendica l’attacco, dichiarando di aver lanciato decine di missili sul nord di Israele, le forze armate sioniste hanno confermato l’intercettazione di alcuni di questi. Un’escalation potrebbe essere il preludio a un conflitto su vasta scala, soprattutto se l’Iran dovesse decidere di intervenire direttamente, attaccando Israele tra il 12 e 13 agosto.
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Cosa accade se l’Iran attaccherà Israele: rischio di guerra mondiale?
Un attacco diretto dell’Iran a Israele potrebbe stravolgere i fragili equilibri della scacchiera geopolitica. La situazione attuale, infatti, vede non solo Israele e Iran in una posizione di tensione crescente, ma coinvolge anche altre forze regionali come gli Houthi dello Yemen, che promettono una “risposta militare” alla “pericolosa escalation” provocata da Israele.
In aggiunta, le misure preventive degli Stati Uniti non si limitano al Medio Oriente. Il Pentagono ha disposto il dispiegamento di un cacciatorpediniere e incrociatori capaci di abbattere missili balistici nel Mediterraneo, e Ita Airways ha cancellato voli per Tel Aviv, segno delle preoccupazioni crescenti per la sicurezza aerea. Questi sviluppi dimostrano come la crisi attuale non sia limitata ai soli confini del Medio Oriente, ma abbia implicazioni globali che richiedono attenzione e interventi immediati.
Tuttavia, come spiegano gli esperti, una guerra - potenzialmente nucleare - non sembra essere negli interessi né dei due Paesi né del resto della comunità internazionale. Nel caso in cui l’Iran decidesse di attaccare, potrebbe decidere di cimentarsi in dimostrazioni di forza, come accaduto ad aprile.
Le prossime settimane saranno cruciali per capire se le tensioni si trasformeranno in un conflitto aperto o se la diplomazia internazionale riuscirà a prevenire un’escalation ulteriore. Intanto, la popolazione israeliana e le comunità ebraiche globali attendono con ansia il Tisha B’Av, temendo che questo giorno di lutto storico possa trasformarsi in un ulteriore capitolo di violenza e conflitto.
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