Irpef a tre aliquote, quoziente familiare e flat tax: i primi passi della riforma del fisco

Rosaria Imparato

3 Gennaio 2023 - 10:51

La riforma del fisco si inizia a delineare: si va verso l’Irpef a tre aliquote e il quoziente familiare, mentre le novità sulla flat tax per le partite Iva sono già in vigore.

Irpef a tre aliquote, quoziente familiare e flat tax: i primi passi della riforma del fisco

Da dove partirà la riforma fiscale? I capisaldi del nuovo fisco sono tre: la riduzione delle aliquote Irpef, l’introduzione del quoziente familiare e la flat tax per le partite Iva. Un primo intervento sulle aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche c’è stato già l’anno scorso, con il passaggio da cinque a quattro scaglioni.

Il governo guidato da Meloni però vuole un ulteriore taglio, passando così a tre aliquote Irpef: una transizione sempre più verso una tassazione piatta, proprio come accade per le partite Iva che scelgono di applicare il regime forfettario (con aliquota fissa al 15% per redditi e compensi fino a 85mila euro, e al 5% per le nuove attività per i primi cinque anni) invece del regime ordinario.

Il meccanismo del quoziente familiare è totalmente nuovo, con caratteristiche molto variabili. Ma da quando si inizierà a lavorare sulla delega fiscale? Secondo le ultime anticipazioni fornite dal viceministro all’Economia Maurizio Leo i lavori preparatori verranno avviati nei prossimi giorni, con l’obiettivo di una normativa più definita entro metà febbraio.

Riforma fisco e tasse: verso un’Irpef a tre aliquote

I primi cambiamenti introdotti sull’Irpef risalgono allo scorso anno, quando la legge di Bilancio 2022 ha tagliato le aliquote da cinque a quattro. Anche nel 2023 le aliquote Irpef rimangono ferme con la stessa impostazione:

SCAGLIONI IRPEF 2023 REDDITO ALIQUOTE IRPEF 2023
1° scaglione fino a 15mila euro 23%
2° scaglione da 15.000 a 28mila euro 25%
3° scaglione da 28.000 a 50mila euro 35%
4° scaglione oltre i 50mila euro 43%

Ancora non ci sono dettagli su come potrebbe funzionare l’Irpef a tre aliquote. Provando a ipotizzare, potrebbero rimanere quella attualmente più bassa e quella più alta, mentre le due centrali (del 25 e del 35%) verrebbero unificate in un’unica aliquota, che secondo quanto detto da Leo in un’intervista al Messaggero a fine novembre sarebbe del 27%. Senza riferimenti circa le fasce di reddito è complicato farsi un’idea su come cambiano le tasse da pagare, ma si può ipotizzare che il primo scaglione potrebbe essere esteso, così da rendere un po’ più equa l’imposizione fiscale.

I lavori per altri cambiamenti sull’Irpef, però, entrerebbero in vigore dal 2024, o forse anche nel 2025. Nel frattempo, l’impatto sul gettito dell’Irpef delle nuove tax expenditures introdotte dalla manovra 2023 in molti casi è differito all’anno prossimo: 1,6 dei 2,1 miliardi di oneri per le casse pubbliche, infatti, si concentrano sul 2024.

Fisco, cosa cambia col quoziente familiare?

Il quoziente familiare si basa su un meccanismo dalle caratteristiche molto variabili e perciò tutte da definire. Il quoziente familiare viene applicato per stabilire chi può accedere al superbonus nel 2023. La legge di Bilancio ha ridotto l’aliquota di detrazione dal 110 al 90%, e grazie a questo abbassamento le villette (cioè gli edifici unifamiliari) rientrano tra i beneficiari dell’agevolazione, ma con due requisiti:

  • la villetta deve essere abitazione principale;
  • il contribuente che effettua gli interventi non può avere un reddito superiore a 15mila euro.

Sul secondo requisito entra in gioco il quoziente familiare. Per il calcolo della soglia di reddito si prendono i redditi registrati in famiglia nell’anno precedente a quando si fanno i lavori. Si sommano e si dividono per un coefficiente determinato in base alla numerosità della famiglia. Se c’è un solo contribuente, il coefficiente è 1 e quindi si prende tutto il reddito. Il coefficiente viene incrementato di 1 se è presente un secondo familiare convivente; di 0,5 se è presente un familiare a carico, di 1 se sono presenti due familiari a carico e di 2 se sono presenti tre o più familiari a carico.

Flat tax per le partite Iva fino a 85mila euro

La legge di Bilancio interviene in due modi sui requisiti del regime forfettario, che consentono l’accesso e la permanenza nella tassazione agevolata:

  • la soglia di ricavi e compensi viene alzata da 65mila euro annui a 85mila euro annui;
  • nel momento in cui si supera il limite degli 85mila euro durante l’anno, si continua ad applicare la flat tax fino a un massimo di 100mila euro.

L’altra novità che pesa sui conti dello Stato, sempre per le partite Iva, è la cosiddetta flat tax incrementale, prevista in via sperimentale dalla manovra solo per il 2023. In questo caso, l’impatto per l’Erario è tutto spostato sul 2024, anche perché la tassa piatta del 15% si applicherà agli incrementi di reddito maturati quest’anno rispetto al più alto tra i redditi ottenuti nel triennio 2020-22. Nei casi più vantaggiosi, il nuovo sistema di tassazione dei lavoratori autonomi porterà a risparmiare fino a un terzo delle imposte dovute. Ma ci sono delle condizioni in cui il risparmio sulle tasse da pagare è particolarmente vantaggioso: chi fa grandi salti di reddito rispetto a quanto fatturato negli ultimi tre anni.

Iscriviti a Money.it