In Italia torna il gas russo: cosa succede ora e quale scenario per l’inverno

Stefano Rizzuti

22/07/2022

La ripresa del flusso di gas russo attraverso il Nord Stream porta con sé prospettive positive per l’inverno: cosa cambia per l’Italia dal punto di vista degli stoccaggi.

In Italia torna il gas russo: cosa succede ora e quale scenario per l’inverno

La ripresa dei flussi di gas da Nord Stream, avvenuta il 20 luglio, è di certo una buona notizia per l’Italia e per le scorte da mettere da parte in vista dell’inverno. Roma è tornata a ricevere più gas russo, tanto che Mosca è di nuovo la prima fornitrice di gas su base quotidiana, superando anche l’Algeria con cui è stato appena stretto un accordo.

Se da un punto di vista geopolitico l’azione del governo italiano punta a una sempre maggiore indipendenza nei confronti della Russia, va anche detto che la ripresa dei flussi dalla Russia rappresenta un’ottima notizia in vista dei prossimi mesi. L’arrivo del gas di Mosca allontana l’ipotesi del razionamento di cui già tanto si parla a Roma quanto a Bruxelles.

La Commissione Ue ha già avanzato la sua proposta con cui chiede a tutti gli Stati membri di tagliare del 15% i consumi di gas per l’inverno, ma se non ci si dovesse trovare di fronte a un’emergenza non sarebbe necessario. E, ovviamente, più gas arriverà in Ue ora e meno sarà probabile lo scenario d’emergenza. Ma quindi, con il ritorno del gas russo in anticipo, cosa succederà in Italia quest’inverno?

Gas russo, l’Italia ora può aumentare gli stoccaggi

La ripresa anticipata dei flussi dalla Russia significa per l’Italia poter aumentare la quantità di gas acquistato e di conseguenza da immagazzinare. Aumenta, dunque, il riempimento degli stoccaggi, finora andato un po’ a rilento a causa dei prezzi alti. Le aziende del gas, infatti, finora non sono sembrate convinte ad acquistare le riserve a causa di prezzi alti e delle poche garanzie, soprattutto sui prezzi di rivendita invernali.

Va detto che l’Italia in questo momento sta riuscendo a incrementare gli stoccaggi, arrivando quasi al 69%: l’obiettivo è raggiungere l’80-85% entro ottobre e il 90% entro fine anno. Roma è tra le capitali con più scorte, al di sopra della media europea del 65%. Inoltre negli ultimi mesi l’Italia ha aumentato le importazioni totali, arrivando a livelli tra i più alti di sempre, anche quando le forniture del gas russo erano bloccate con la chiusura di Nord Stream.

Gas, le polemiche sul piano d’emergenza Ue

Il piano della Commissione europea, con la previsione di un taglio del 15% dei consumi di gas dall’1 agosto al 31 marzo, divide intanto i 27 Stati membri. Tra i contrari c’è anche Roma, che contesta sia le modalità di riduzione dei consumi (uguali per tutti) che la percentuale. A opporsi al piano della Commissione sono almeno una decina di Paesi e al momento la trattativa non sembra sbloccarsi.

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