In Italia Pil in crescita del 5% annuale (II trimestre)

Violetta Silvestri

5 Ottobre 2022 - 13:02

I dati Istat hanno aggiornato la performance del Pil in Italia nel secondo trimestre, mostrando una crescita del 5% annuale rispetto alla precedente stima di +4,7%.

In Italia Pil in crescita del 5% annuale (II trimestre)

Migliorano le valutazioni dell’Istat sull’Italia: il Pil ha visto un aumento del 5% nel secondo trimestre a livello annuale e dell’1,1% su base trimestrale.

L’Istituto di statistica ha sottolineato che “la stima della crescita congiunturale del Pil diffusa l’1 settembre 2022 era stata anch’essa dell’1,1% mentre quella tendenziale era stata del 4,7%.”

Nei dati è emerso anche che la pressione fiscale è aumentata e l’indebitamento sul Pil si è ridotto: i dettagli.

Italia: il Pil del secondo trimestre in focus

Nei conti economici trimestrali di Istat relativi al periodo aprile-giugno 2022 è stato evidenziato innanzitutto che la stima sul Pil del secondo trimestre su base tendenziale ha registrato un aggiornamento migliorativo: da +4,7% a +5,0%.

Nello specifico, si legge nella nota, “rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in ripresa, con un aumento dell’1,6% dei consumi finali nazionali e dell’1,1% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 2% e dell’1,6%.”

La domanda nazionale, al netto delle scorte, ha pesato positivamente sul Pil con 1,5 punti: +1,5 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private, +0,2 punti gli investimenti fissi lordi, mentre la spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP) ha dato un contributo negativo pari a -0,2 punti percentuali.

Deficit/Pil diminuisce, pressione fiscale sale

Istat ha anche rilevato che “nel secondo trimestre dell’anno, l’indebitamento delle Amministrazioni pubbliche sul Pil si è marcatamente ridotto in termini tendenziali proseguendo il suo percorso di miglioramento iniziato nel primo trimestre”.

Il rapporto deficit/Pil è stato pari al -3,1%, rispetto al -7,6% nello stesso trimestre del 2021.

In crescita la pressione fiscale: +42,4%, con un rialzo di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Inoltre, Istat ha comunicato:

“Il potere d’acquisto delle famiglie ha registrato una flessione lieve, nonostante l’impatto negativo dell’aumento dei prezzi. Il tasso di risparmio delle famiglie è diminuito di 2,3 punti percentuali attestandosi tuttavia ancora su livelli più alti rispetto al periodo prepandemico”

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,5% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti del 4,1%.

Infine, “si conferma il trend crescente del tasso di investimento delle società non-finanziarie, rimane stabile sui minimi della serie storica dal 1999 la quota di profitto.”

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