L’Italia vede aumentare il deficit nel primo trimestre 2023: tutti i dati aggiornati da Istat su indebitamento, pressione fiscale, reddito per famiglie, investimento delle imprese.
In Italia si assiste a un peggioramento dell’indebitamento dell’amministrazione pubblica sul Pil nel primo trimestre 2023: a dirlo è l’Istat.
Nello specifico, sale il deficit, mentre scende la pressione fiscale e migliorano il reddito disponibile e il risparmio delle famiglie. A diminuire, invece, sono la quota di profitto e il tasso di investimento delle società non finanziarie.
Tutti i dati, con il deficit in peggioramento, dell’Italia nel primo trimestre 2023.
Italia: peggiora il deficit. I numeri del primo trimestre 2023
Come evidenziato nella nota Istat del 4 luglio: “Nel primo trimestre del 2023, l’indebitamento delle AP in rapporto al Pil ha mostrato un peggioramento rispetto allo stesso trimestre del 2022 per la minore incidenza delle entrate, riflesso in una riduzione della pressione fiscale”.
In numeri: l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al -12,1% (-11,3% nello stesso trimestre del 2022). Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -8,8% (-7,6% nel primo trimestre del 2022). Il saldo corrente ha mostrato un’incidenza sul Pil del -6,0% (-5,9% nel primo trimestre del 2022).
Con un 37,0% nel primo trimestre 2023, la pressione fiscale ha visto una riduzione di 0,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Sul piano delle famiglie, Istat ha sottolineato: “Il potere d’acquisto delle famiglie è aumentato del 3,1% rispetto al trimestre precedente, grazie al sensibile rallentamento della dinamica dei prezzi. La propensione al risparmio delle famiglie, pur continuando il suo calo in termini tendenziali, ha segnato il primo aumento in termini congiunturali dopo diversi trimestri di diminuzione, attestandosi al 7,6%”
Per le società non finanziarie, infine, “la quota di profitto ha segnato il primo calo congiunturale dal primo trimestre del 2021, raggiungendo il 44,6%. Anche il tasso di investimento ha segnato una lieve diminuzione per il rallentamento della spesa per investimenti”.
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