Italia: settore insaccati a rischio. Le minacce dalla Cina

Violetta Silvestri

29 Dicembre 2019 - 17:28

Italia: la prossima crisi industriale di settore arriva dalla Cina. Cosa sta accadendo ai produttori di insaccati a seguito della peste suina

Italia: settore insaccati a rischio. Le minacce dalla Cina

Cosa c’entra la Cina con la prossima crisi che potrebbe colpire un settore industriale italiano? Stando agli ultimi dati, la peste suina che sta avendo effetti dannosi sull’economia di Pechino potrebbe travolgere anche il nostro Paese.

L’allarme è arrivato ai produttori di salumi italiani, che chiudono il 2019 con una forte preoccupazione sui guadagni - e sulle prospettive future - di tutto il comparto. La mancanza di una materia prima così importante per il grande mercato cinese sta sconvolgendo gli equilibri del settore in tutto il mondo.

A risentirne, quindi, sono stati anche i produttori italiani, che temono condizioni peggiori a metà 2020.

Cosa sta succedendo in Italia a causa della peste suina cinese?

L’ultima decisione di Pechino di tagliare i dazi alle importazioni ha sorpreso - in positivo - il mercato globale, riaccendendo le speranze per un definitivo allentamento della guerra delle tariffe.

Un’analisi approfondita della questione, però, rivela segnali preoccupanti per l’intero sistema economico. Anche per quello italiano. Tra i prodotti colpiti dal dimezzamento cinese delle aliquote, infatti, c’è anche la carne di maiale. La peste suina ha ucciso 200 milioni di bestie nella nazione asiatica, costringendo il Governo a politiche più accomodanti per l’acquisto all’estero della materia prima.

Di conseguenza, i prezzi sono aumentati del 40% dall’inizio dell’anno ad oggi. Produrre salumi, anche in Italia, sta diventando più difficile. E, soprattutto, troppo oneroso per gli operatori di questo comparto economico importante per il nostro Paese.

Si attendono con trepidazione segnali rincuoranti nei prossimi mesi, altrimenti le prospettive saranno di un 30% di aziende italiane in crisi finanziaria. Con i rincari sulla materia prima, infatti, molte piccole e medie imprese potrebbero non trovare più convenienza nella produzione di insaccati. Meno entrate, inoltre, potrebbero significare meno possibilità di ottenere prestiti dalle banche. Lo spettro di una crisi di liquidità potrebbe concretizzarsi.

Il settore industriale dei salumi mostra numeri interessanti in Italia: 900 aziende, 30.000 dipendenti e un fatturato di 8 miliardi di euro. Il costo della carne pesa dal 50% al 75% sulle casse dei trasformatori della materia prima.

Per questo, alcune aziende stanno già allentando la produzione, mentre richiedono a gran voce un intervento sui prezzi al consumo per bilanciare i rincari già in corsa. la grande distribuzione, però, resta contraria ad un cambiamento dei costi per i consumatori.

Oltre alla peste suina e ai nuovi assetti di mercato segnati dalla Cina, inoltre, sul settore insaccati italiani pesa anche l’incertezza Brexit. Un’uscita del Regno Unito dall’Europa senza accordo, infatti, si potrebbe tradurre nell’introduzione di dazi sugli insaccati italiani.

L’eccellenza italiana, quindi, potrebbe subire un duro colpo nei prossimi mesi. Con la peste suina cinese, infatti, l’industria degli insaccati sta subendo cambiamenti da tenere sotto controllo.

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