I numeri dell’Istat, ha detto il ministro, sono in linea con quelli del Tesoro e non mancano i segnali positivi.
Secondo la stima preliminare relativa l’andamento del Prodotto interno lordo italiano, nel secondo trimestre 2019 il dato è stazionario sia rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti del secondo trimestre del 2018 (L’Italia non cresce più: PIL segna 0,0%).
“Il dato era atteso e riflette in larga parte il rallentamento in atto nell’economia dell’eurozona”,
ha dichiarato il Ministro dell’economia e delle finanze, Giovanni Tria.
Italia: Tria, dati Istat in linea con nostre stime
La valutazione dell’Istat per il secondo trimestre, continua il titolare di Via XX Settembre, “è in linea con le stime più aggiornate del MEF e descrive una situazione di complessiva stagnazione dell’attività economica”.
Indicazioni confortanti arrivano da aspettative ed esportazioni. Le prime, come emerge dalle indagini presso le imprese industriali, “segnalano nuovamente, nel mese di luglio, un peggioramento delle aspettative a livello europeo, tuttavia meno accentuato nel caso italiano” mentre le seconde negli ultimi mesi “hanno registrato un andamento positivo”.
A favorire una tenuta dell’export è stata anche “la diversificazione settoriale e per mercati di destinazione”.
Italia: Tria, economia vista in miglioramento
La situazione dovrebbe migliorare nei prossimi mesi grazie alle misure varate dall’esecutivo. “Le nuove politiche di sostegno ai redditi dei segmenti più deboli della popolazione e le misure di politica economica recentemente legiferate (decreti ‘crescita’ e ‘sblocca cantieri’) sosterranno la domanda interna nel secondo semestre”.
Con condizioni finanziarie fortemente migliorate negli ultimi due mesi, e a dispetto di un quadro internazionale valutato “complesso”, la crescita dell’economia italiana “dovrebbe gradualmente riprendere nella seconda metà dell’anno”.
Italia: Tria, stime DEF raggiungibili
Pertanto, conclude Tria, la previsione di crescita media annuale contenuta nel Documento di Economia e Finanza, e pari allo 0,2%, “è ancora raggiungibile”.
“Dobbiamo perseverare nello sforzo di rilanciare la crescita dell’economia in un contesto di stabilità finanziaria e sostenibilità sociale ed ambientale”.
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