5 temi per capire dove va l’economia globale: cosa sta succedendo nel mondo e perché preoccuparsi tra inflazione, crescita, tassi di interesse e prezzi delle materie prime così incerti?
Per capire i temi caldi dell’economia mondiale nell’attuale contesto globale, il riassunto dei principali fatti della settimana può essere esplicativo.
Dalla potenza Usa all’Eurozona, passando per il Regno Unito e per i mercati emergenti, diverse nazioni mondiali osservate dai mercati sono state protagoniste, con la pubblicazione di nuovi dati economici.
Se gli Stati Uniti sono osservati speciali soprattutto per le mosse Fed che influenzano dollaro e rendimenti globali, Paesi come Regno Unito, Cina, Giappone e - in generale - i membri dell’Ue vengono seguiti con attenzione dagli investitori per la loro influenza su dinamiche commerciali, industriali, finanziarie.
In focus ci sono anche le economie emergenti, potenzialmente in grado di causare shock o influenzare mercati chiave come quello delle materie prime.
In sintesi, in quale direzione va l’economia globale? La risposta in 5 punti.
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1. Europa sotto pressione, tra inflazione ed elezioni
La settimana europea è stata scandita innanzitutto dal voto del Regno Unito, mentre cresce l’attesa per l’esito de ballottaggio francese molto incerto.
Il partito laburista del nuovo primo ministro britannico Keir Starmer ha conquistato 412 dei 650 seggi della Camera dei Comuni, il numero più alto dal trionfo di Tony Blair nel 1997 e una notevole inversione di tendenza a meno di cinque anni dalla sconfitta alle ultime elezioni. I conservatori hanno ottenuto 121 seggi, la loro peggiore performance di sempre. La sterlina si è rafforzata.
L’inflazione nella zona euro, intanto, ha rallentato a giugno, aggiungendosi alle prove che le pressioni sui prezzi si stanno gradualmente spostando verso l’obiettivo del 2% della Banca centrale europea. I prezzi al consumo sono aumentati del 2,5% dopo essere saliti a un ritmo del 2,6% il mese precedente.
Tuttavia, Lagarde non ha perso occasione per pronunciare parole caute sulle prossime mosse. Un taglio a luglio, molto probabilmente, non ci sarà.
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2. Usa, resilienza finita?
Le assunzioni e la crescita salariale sono diminuite a giugno, mentre il tasso di disoccupazione è salito al livello più alto dalla fine del 2021, rafforzando le prospettive che la Fed inizierà a tagliare i tassi di interesse nei prossimi mesi.
La crescita media dell’occupazione negli ultimi tre mesi ha rallentato al minimo dall’inizio del 2021, riflettendo un mercato del lavoro che si è raffreddato di più nel secondo trimestre rispetto a quanto stimato in precedenza.
Il settore dei servizi ha registrato a giugno la contrazione più rapida degli ultimi quattro anni a causa di una brusca flessione dell’attività economica e del calo degli ordini. Ad allarmare gli Usa, però, c’è il debito. Powell ha dichiarato che il livello di indebitamento sta diventando insostenibile e anche alcune agenzie di rating hanno suonato l’allarme.
3. L’Asia incerta
La spesa delle famiglie giapponesi è diminuita inaspettatamente a maggio, aumentando la probabilità che i consumi non saranno un fattore chiave per l’economia nel secondo trimestre e complicando le prospettive per il prossimo aumento dei tassi di interesse da parte della banca centrale.
In Cina, un’ondata di fornitura di plastica rischia di restare invenduta di fronte alla debole domanda interna, trasformandosi invece in una nuova sfida commerciale per il resto del mondo. Parti del settore petrolchimico del Paese stanno funzionando a meno della metà della capacità, poiché i produttori stanno tagliando la produzione. Ma con l’industria ancora in espansione, questa limitazione sta diventando più difficile da sostenere.
Le entrate fiscali del Giappone hanno raggiunto un altro record nell’anno concluso a marzo, un risultato positivo in parte guidato dallo yen debole e dall’inflazione vischiosa. Anche con i guadagni di entrate, la situazione fiscale del Giappone è grave, con il fardello del debito pubblico più pesante tra le nazioni sviluppate.
4. Turchia, svolta sull’inflazione?
L’inflazione turca è rallentata per la prima volta in otto mesi, un rallentamento più rapido del previsto rispetto al picco raggiunto a maggio, che mette i prezzi al consumo sulla buona strada per una brusca decelerazione durante i mesi estivi.
La Turchia sta iniziando a voltare pagina dopo due anni di grave contrazione del costo della vita causata da uno dei tassi di crescita dei prezzi più rapidi al mondo.
5. Crisi del grano in arrivo?
La Norvegia sta creando una riserva di grano per prepararsi a una potenziale crisi.
La mossa si traduce in una profonda preoccupazione per il cibo che va oltre il territorio norvegese.
I governi di tutto il mondo sono preoccupati di garantire le forniture per la popolazione in crescita. Negli ultimi anni, le catene di fornitura sono state colpite da shock come la pandemia di Covid, la guerra della Russia in Ucraina, i divieti di esportazione dei raccolti, le interruzioni delle spedizioni e le condizioni meteorologiche estreme.
Il settore agricolo e delle materie prime del comparto stanno subendo diversi colpi inattesi e l’impennata dei prezzi di commodities di base potrebbe ancora sconvolgere le economie globali.
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