Il principale produttore europeo è la Francia, con 295 mila gigawattora nel 2022 (-22,3% sul 2021). Pesa lo stop della Germania alle sue ultime tre centrali.
A livello internazionale c’è chi considera il rilancio dell’energia nucleare un fattore chiave per ridurre le emissioni di gas serra. Ma intanto, i numeri dicono che negli ultimi trent’anni la produzione delle centrali europee non è mai stata così bassa come nel 2022. Inoltre, su 27 paesi che compongono l’Unione Europea, solamente 12 oggi producono energia nucleare: alcuni hanno abbandonato o ridotto l’attività proprio di recente.
All’ultima Cop 28 di Dubai oltre venti paesi, tra cui Stati Uniti, Giappone e Regno Unito, hanno aderito alla Declaration to Triple Nuclear Energy, un accordo finalizzato a triplicare la capacità di produzione di energia nucleare globale entro il 2050. Anche diversi esponenti del governo Meloni si sono più volte espressi a favore di un possibile ritorno della produzione di energia nucleare in Italia che, come noto, in seguito agli esiti di un referendum del 1987, ha cessato l’attività delle sue quattro centrali nucleari nel 1990. E come dicevamo, la produzione di energia nucleare in Europa ha toccato nel 2022 i livelli più bassi proprio da quel 1990.
Nel 2022 la produzione di energia nucleare nell’Unione Europea è stata di 609.255 gigawattora (GWh), il 16,7% in meno rispetto al 2021. Risultati ben lontani da quelli del 2004, quando in Europa si raggiunse il picco della produzione recente, con l’attuale record di 928 mila GWh annui. Bisogna considerare che la produzione non è costante di anno in anno; tuttavia, il livello fatto segnare nel 2022 spicca particolarmente nella serie storica, appunto perché per trovare un risultato più basso bisogna tornare indietro di oltre trent’anni. [...]
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