UniCredit, Intesa SanPaolo, MPS, Banco BPM e Bper battono tutte i requisiti SREP stabiliti dalla BCE da rispettare a partire dal 1° gennaio 2025.
Ottima notizia per le cinque banche italiane più importanti quotate sul Ftse MIB di Piazza Affari, che hanno passato tutte i test SREP della BCE.
Le pagelle sono state comunicate dalle dirette interessate, che hanno annunciato i nuovi requisiti imposti dalla Vigilanza bancaria europea.
In evidenza i voti che la BCE ha dato alle BIG UniCredit, Intesa SanPaolo, Banco BPM, BPER, MPS.
Focus dunque sulle azioni delle banche italiane quotate sul Ftse Mib di Piazza Affari che, nel BCE-Day, non scontano la prospettiva di un quarto taglio dei tassi di interesse dell’area euro firmato da Christine Lagarde, puntando verso l’alto, dopo le pagelle arrivate dalla stessa istituzione.
I buy continuano a essere sostenuti dalle speculazioni sull’arrivo di un imminente risiko bancario, alimentate dalle recenti manovre annunciate da alcuni stessi istituti.
UniCredit e Intesa SanPaolo superano ampiamente requisiti SREP BCE. Gli annunci
Tornando al superamento del test SREP UniCredit, la banca guidata dal CEO Andrea Orcel osservata speciale dallo scorso 25 novembre, giorno in cui ha annunciato il blitz su Banco BPM, ha reso noto di rispettare ampiamente i requisiti di capitale fissati dalla BCE a seguito del processo di revisione prudenziale SREP.
Nell’annunciare che i requisiti prevedono un livello minimo di patrimonializzazione al 10,27% in termini di CET1 da rispettare a partire dal 1° gennaio 2025, e pari al 12,14% per il Tier 1 ratio e al 14,64% per il Total Capital ratio, Piazza Gae Aulenti ha ricordato quanto emerso al 30 settembre 2024 dai conti annunciati, ovvero un CET1 ratio fully loaded al 16,13%; un Tier 1 transitorio al 18,02% e un Total Capital ratio transitorio al 20,68%: valori tutti superiori ai requisiti stabiliti dalla Vigilanza bancaria.
Promossa anche Intesa SanPaolo, che ha annunciato che il requisito patrimoniale da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta pari a 9,89%: requisito ampiamente superato, ha messo in evidenza la banca italiana guidata dal CEO Carlo Messina, se si considera che, sulla base dei risultati di bilancio dei primi nove mesi del 2024 al 30 settembre comunicati dall’istituto, deducendo dal capitale i 5 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi del 2024 (di cui 3 miliardi distribuiti come acconto dividendi a novembre 2024) e le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1, il Common Equity Tier 1 ratio è stato pari al 13,9%, mentre il 19,6% per il Total Capital ratio è stato pari al 19,6%.
Intesa ha reso inoltre noto un Common Equity Tier 1 ratio pari al 13,6% e un Total Capital Ratio pari al 19,4% “ non includendo nel capitale alcun utile maturato nel terzo trimestre 2024 , in conformità alla recente indicazione della BCE, la quale in particolare prevede che un soggetto vigilato non possa includere alcun utile infrannuale o annuale nel Common Equity Tier 1 nel caso in cui adotti una politica di distribuzione che non specifichi alcun limite superiore per dividendi cash ed eventuali buyback azionari e non si impegni a non distribuire né mediante dividendi cash né mediante buyback azionari gli utili che intende includere nel Common Equity Tier 1”.
Promosse anche Banco BPM e BPER. Focus su MPS, con mani libere sui dividendi
Ha superato ampiamente i requisiti SREP di capitale anche Banco BPM, con coefficienti patrimoniali che, alla data del 30 settembre 2024, sono stati pari al 15,48% per il Common Equity Tier 1 ratio; al 17,73% per quanto riguarda il Tier 1 ratio e al 20,72% Total Capital ratio, a fronte di un requisito a livello di Common Equity Tier 1 ratio da rispettare su base consolidata, a partire dal 1° gennaio 2025, che la BCE ha fissato al 9,18%.
La vigilanza bancaria ha stabilito anche che Banco BPM deve rispettare il livello pari ad almeno l’11,1% di Tier 1 capital ratio e il 13,67% in termini di Total capital ratio.
Lo scorso 4 dicembre, era stata l’altra BIG di Piazza Affari BPER a comunicare di rispettare i requisiti stabiliti dalla BCE, presentando un Common Equity Tier 1 (CET1) ratio proforma pari a 15,8% e un Total Capital ratio proforma pari a 20,3%, a fronte di un coefficiente minimo di capitale in termini di Common Equity Tier 1 ratio (“CET1 ratio”) fissato dall’Autorità di vigilanza all’8,93%.
Sotto i riflettori soprattutto la promozione incassata da MPS che, nell’annunciare di rispettare i requisiti fissati dalla BCE, ha reso noto anche di essersi liberata da quel vincolo che l’Eurotower aveva imposto sull’erogazione dei dividendi ai soci.
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