I produttori cinesi di pannelli solare, nonostante abbiano conquistato pressoché l’intero settore, stanno raddoppiando i loro investimenti C’è il rischio di una bolla?
La Cina detiene il 95% della capacità produttiva globale di pannelli solari. I produttori cinesi, nonostante abbiano conquistato pressoché l’intero settore, stanno raddoppiando i loro investimenti e annunciando svariati piani di espansione. Il problema principale è che la loro capacità supera già la domanda, una domanda peraltro destinata a crescere da qui al 2030 superando ogni previsione di mercato.
Secondo un’analisi fornita da Caixin, la capacità pianificata dei primi cinque produttori cinesi, ovvero Longi Green Energy Technology, Trina Solar, Jinko Solar Holding, JA Solar Technology e Canadian Solar, aumenterà del 54% entro la fine di quest’anno, fino a raggiungere i 465 gigawatt. C’è tuttavia chi si interroga sul senso di una simile mossa, visto che il loro obiettivo combinato di spedizioni da 310 GW a 325 GW del 2023 può tranquillamente soddisfare la maggior parte della domanda totale del mondo.
Se, poi, aggiungiamo al conteggio anche i produttori cinesi più piccoli di pannelli solari, la capacità totale del settore fotovoltaico made in China raggiungerà quasi 1.000 GW entro la fine del 2023, cioè più del doppio di quanto il pianeta possa consumare. Peccato che per SolarPower Europe la domanda globale raggiungerà fino a 402 GW nel 2023 e quasi 800 GW nel 2027, mentre l’Agenzia internazionale dell’energia stima che la capacità di produzione di pannelli solari sarà di 1.262 GW da qui al 2030. [...]
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