Le aziende cinesi stanno acquistando attrezzature statunitensi per la produzione di chip per realizzare semiconduttori avanzati, nonostante i limiti alle esportazioni inaspriti dall’amministrazione Biden.
Capitali, fondi statali, investimenti miliardari. La Cina corre a fari spenti, anzi accelera, nello sviluppo di nuovi chip e semiconduttori. Chiaro l’obiettivo di Pechino: produrre i beni strategici in casa per smarcarsi gradualmente da qualsiasi dipendenza estera, potenziale tallone d’Achille nel caso in cui dovesse esplodere un conflitto internazionale.
Per riuscirci, il gigante asiatico ha lanciato un fondo d’investimento sostenuto dallo Stato. Il China Integrated Circuit Industry Investment Fund, detto anche Big Fund, mira a raccogliere circa miliardi e miliardi di dollari per potenziare il settore dei semiconduttori.
Il presidente cinese Xi Jinping sottolinea da tempo la necessità per il Paese di raggiungere l’autosufficienza negli ambiti strategici. Una necessità, questa, diventata ancora più urgente nell’ultimo biennio dopo che Washington ha imposto una serie di misure di controllo delle sue esportazioni per il timore che Pechino potesse utilizzare chip avanzati per potenziare le proprie capacità militari. [...]
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