La Cina ha pensato bene di blindare totalmente la filiera riguardante minerali, terre rare ed elementi chimici necessari ai produttori di semiconduttori. Ecco che cosa significa per l’Occidente.
La Cina, già principale produttrice di minerali rari, ha ulteriormente rafforzato la presa su questo settore chiave sfruttando, da un lato, le restrizioni all’esportazione dei prodotti più strategici, e dall’altro la possibilità di controllare le mosse delle sue grandi aziende statali.
Nelle ultime settimane, infatti, Pechino ha reso più difficile per le società straniere – in particolare i produttori di semiconduttori – acquistare numerosi metalli che fanno parte delle cosiddette terre rare e minerali estratti e raffinati per lo più oltre la Muraglia. A partire da ottobre, per esempio, gli esportatori devono fornire alle autorità cinesi tracciamenti dettagliati di come le spedizioni di terre rare vengono utilizzate nelle varie catene di fornitura occidentali.
Questo, ha spiegato il New York Times, ha conferito al gigante asiatico maggiore autorità nel decidere quali aziende estere dovranno fare i conti con scorte limitate. E non è finita qui, perché la Cina sta anche coinvolgendo sempre di più le aziende statali nell’ambito dell’estrazione e della produzione dei suddetti metalli. [...]
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