Sta per iniziare il 20esimo congresso del Partito Comunista in Cina: quali sono le ambizioni del dragone e quanto potere ha ancora Xi? Tutte le sfide, soprattutto economiche, della potenza.
Momento cruciale per la Cina: domenica 16 ottobre inizia il congresso del Partito Comunista, dove Xi Jinping è pronto a vincere un terzo mandato che consolida il suo posto di governante più potente del Paese asiatico dai tempi di Mao Zedong.
Il 20° congresso del partito riunirà più di 2.000 delegati da tutta la nazione e si chiuderà una settimana dopo con la presentazione della nuova leadership del partito, che sarà nuovamente guidata da Xi molto probabilmente. Il tutto si svolgerà per lo più a porte chiuse e la capitale cinese ha rafforzato la sicurezza e intensificato lo screening per il Covid. Nella vicina provincia di Hebei, le acciaierie sono state addirittura incaricate di ridurre le operazioni per migliorare la qualità dell’aria, ha affermato una fonte del settore ripresa da Reuters.
Il congresso arriva in un momento tumultuoso, con l’adesione di Xi alla sua politica zero-Covid che ha colpito e continua a farlo l’economia, mentre il suo sostegno - seppure non esultato - a Vladimir Putin ha ulteriormente alienato il draone dall’Occidente. Come emerso da un’indagine Reuters con diplomatici, economisti e analisti, comunque, Xi è destinato a consolidare la sua presa sul potere.
Il congresso si concluderà con l’introduzione del prossimo Comitato Permanente del Politburo (PSC), l’organo d’élite che ora conta sette membri.
Le linee guida per il prossimo quinquennio della potenza asiatica e mondiale saranno quindi svelate: cosa c’è in gioco per la Cina a livello economico e di dominio globale?
La Cina sfida il mondo: cosa succederà al congresso del Partito Comunista?
La Cina che verrà sarà delineata da Xi Jinping in questo atteso congresso del Partito al potere. Lo scenario globale nel quale si inserisce l’evento è complesso e forse imprevedibile, almeno anni fa, per lo stesso dragone: pandemia, guerra, nuovi scenari geopolitici, scosse immobiliari, crisi di materie prime, rivoluzione energetica sono tutte questioni in primo piano.
In un’analisi di Reuters è stato ricordato che il discorso di apertura di Xi all’ultimo congresso, nel 2017, era stato ampiamente ottimista, compresi i piani ambiziosi per trasformare la Cina in una potenza globale leader entro il 2050. Il presidente aveva menzionato le “riforme” 70 volte in un discorso durato quasi tre ore e mezza.
Da allora, le circostanze sono cambiate radicalmente. Nel suo secondo mandato, Xi ha proclamato l’eliminazione della povertà estrema in Cina, lanciando massicci interventi sull’industria della tecnologia, dello sviluppo e dell’istruzione, ha sostanzialmente preso il controllo di Hong Kong e ha mantenuto basso il bilancio delle vittime di Covid-19.
Tuttavia, ne è emersa un’economia in difficoltà e gli impatti sociali di Zero-Covid hanno causato frustrazione. Anche le esercitazioni militari del mese scorso intorno a Taiwan hanno destato qualche preoccupazione interna, nonostante il sostegno generale all’“unificazione” di Taiwan.
“Sappiamo che Xi Jinping è estremamente potente, ma quest’anno ha anche dimostrato di avere delle vulnerabilità”, ha affermato Margaret Lewis, professoressa di legge alla Seton Hall University negli Stati Uniti.
Gli investitori e gli innumerevoli cittadini cinesi sperano che il congresso segni una pietra miliare. Gli analisti affermano però che è improbabile che il congresso inneschi cambiamenti immediati o radicali nella politica per rilanciare un’economia che è vista sulla buona strada per crescere di circa il 3% quest’anno, rimanendo molto al di sotto dell’obiettivo ufficiale di circa il 5,5%.
“Tra oggi e marzo 2023, non ci aspettiamo cambiamenti politici significativi, in particolare per quanto riguarda la storica strategia zero-Covid e i limiti senza precedenti al settore immobiliare cinese”, hanno scritto gli analisti di Nomura.
Le grandi domande del mondo che guarda con sempre maggiore interesse alla Cina riguardano le nomine subordinate chiave, se Xi abbia una posizione ancora maggiore all’interno del partito, cosa intende fare per l’ economia cinese scossa e la sua promessa di prendere il controllo di Taiwan.
La Cina e la sfida tecnologica
Non c’è dubbio che una delle grandi sfide che il dragone vuole vincere è quella tecnologica e il congresso arriva proprio in un momento cruciale sul tema. Gli Usa, infatti, appaiono più agguerriti che mai sul dominio in ambiti chiave quali la produzione di chip.
Xi Jinping una volta ha dichiarato che la Cina dovrebbe “dare la priorità all’innovazione” ed essere “all’avanguardia (delle) tecnologie di frontiera, moderne tecnologie ingegneristiche e tecnologie dirompenti.”
Da quel discorso nel 2017, Pechino ha parlato delle tecnologie in cui vuole aumentare la sua abilità, che vanno dall’intelligenza artificiale alla tecnologia 5G e ai semiconduttori. Quale resoconto ne uscirà nel discorso al Congresso?
Il presidente farà il punto su scienza e tecnologia, settori che hanno prodotto risultati contrastanti. Le imprese tecnologiche private stanno vacillando a causa di una regolamentazione più severa e di un’economia in rallentamento. La Cina è tutt’altro che autosufficiente nei semiconduttori, un compito reso più difficile dai recenti controlli sulle esportazioni statunitensi.
Tuttavia, sono emersi anche ambiti di successo. Nel 2020, una missione lunare cinese si è conclusa con la sua navicella spaziale che è tornata sulla Terra con campioni lunari, la prima per il paese. Nello stesso anno, ha completato il proprio sistema di navigazione satellitare chiamato Beidou , un rivale del Global Positioning System (GPS) di proprietà del governo statunitense. L’anno scorso, la Cina ha fatto atterrare una navicella spaziale senza equipaggio su Marte e sta pianificando la sua prima missione con equipaggio sul Pianeta Rosso nel 2033.
Il dragone è stato anche una delle nazioni leader a livello globale a implementare le reti mobili 5G di prossima generazione, che promettono velocità super veloci e la capacità di supportare nuovi settori come la guida autonoma.
Il paese è anche il più grande mercato di auto elettriche al mondo e ospita CATL, il maggiore produttore mondiale di batterie per veicoli elettrici, che sta cercando di espandersi all’estero.
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