Nella classifica dei supercomputer più potenti a livello mondiale c’è anche ENI che conquista la quinta posizione. I 10 supersistemi globali e i record raggiunti dal sistema del Cane a sei zampe.
Nella classifica dei supercomputer più potenti al mondo spicca ENI con il suo nuovo sistema di supercalcolo, HPC6, che ha raggiunto il 5° posto.
L’elenco è aggiornato ogni anno da TOP500, considerato ormai un punto di riferimento per classificare i sistemi informatici più potenti a livello mondiale in base alle loro prestazioni. La sua importanza risiede nel mettere in evidenza i progressi tecnologici e le capacità dei principali supercomputer, mostrando quindi quali nazioni e istituzioni sono all’avanguardia in termini di potenza computazionale e innovazione.
ENI si è aggiudicata diversi record in questa speciale classifica. Il suo sistema, infatti, è quello con maggiore potenza in Europa per capacità di calcolo, il primo supercomputer per uso industriale a livello globale e l’unico sistema non statunitense che si è piazzato tra le prime cinque posizioni. Di seguito, la classifica dei 10 supercomputer a livello mondiale.
I 10 supercomputer più potenti al mondo: la classifica, con ENI al 5° posto
La 64a edizione della TOP500 h visto trionfare El Capitan come nuovo numero 1 tra i supercomputer più potenti al mondo.
Si tratta del sistema del Lawrence Livermore National Lab (LLNL) che salendo in classifica ha posto fine al dominio di Frontier, durato 2 anni e mezzo, come supercomputer numero uno nella Top500 e stabilendo un nuovo record per l’elaborazione ad alte prestazioni (HPC).
El Capitan è incaricato di uno dei compiti più segreti dell’agenzia: garantire che le scorte nucleari americane funzionino davvero.
“In quanto primo computer exascale della NNSA, rappresenta un passo fondamentale nel nostro impegno per garantire la sicurezza e l’affidabilità delle scorte nucleari della nostra nazione senza la necessità di riprendere i test nucleari sotterranei”, ha spiegato Corey Hinderstein della National Nuclear Security Administration durante una conferenza stampa in vista dei risultati.
El Capitan, insieme al suo sistema gemello Tuolumne, fornirà supporto alla ricerca in altri settori, tra cui biologia, previsioni meteorologiche, monitoraggio dei terremoti, simulazione di disastri e persino un po’ di intelligenza artificiale.
La classifica ha poi premiato il sistema Frontier presso l’Oak Ridge National Laboratory nel Tennessee, e il sistema Aurora presso Argonne Leadership Computing Facility in Illinois, rispettivamente al secondo e terzo posto.
Ecco i 10 supercomputer più potenti al mondo aggiornati al 2024 (classifica di novembre):
- sistema El Capitan installato presso Lawrence Livermore National Lab Usa;
- Frontier installato presso l’Oak Ridge National Laboratory (ORNL) nel Tennessee;
- Aurora installato presso l’Argonne Leadership Computing Facility, Illinois, Us;
- Eagle installato da Microsoft nel suo cloud Azure;
- HPC6 installato presso il centro Eni SpA di Ferrera Erbognone in Italia;
- Fugaku installato presso il RIKEN Center for Computational Science (R-CCS) di Kobe, in Giappone;
- Alps installato presso lo Swiss National Supercomputing Centre (CSCS) in Svizzera;
- LUMI installato presso il centro EuroHPC presso il CSC in Finlandia;
- Leonardo installato in un altro sito EuroHPC a CINECA, Italia;
- Tuolumne, installato presso il Lawrence Livermore National Laboratory, California, Usa
Curiosità sulla classifica: i processori AMD e Intel sono l’opzione preferita per i sistemi nella Top 10. Cinque sistemi utilizzano processori AMD (El Capitan, Frontier, HPC6, LUMI e Tuolumne) mentre tre sistemi utilizzano Intel (Aurora, Eagle, Leonardo). Alps si affida a un processore NVIDIA mentre Fugaku su ARM.
Mentre Cina e Stati Uniti sono stati ancora una volta i Paesi che hanno ottenuto il maggior numero di voci nell’intera lista TOP500, sembrerebbe che il drgone non stia partecipando nella misura in cui lo faceva una volta.
Gli Stati Uniti hanno aggiunto due sistemi alla lista, portando il loro numero totale a 173. La Cina ha nuovamente ridotto il numero di macchine rappresentative nella lista da 80 a 63 sistemi. La Germania sta rapidamente recuperando terreno sulla Cina, con 41 macchine nella lista.
Cos’è il supercomputer ENI?
Il supercomputer HPC6 di ENI garantisce un incremento significativo della potenza di calcolo, raggiungendo un picco di 606 PFlop/s, ovvero oltre 600 quadrilioni di operazioni matematiche al secondo.
Questo supercalcolo serve a ottimizzare le operazioni degli impianti industriali, rendere più accurati gli studi geologici e di dinamica dei fluidi per lo stoccaggio della CO2, sviluppare batterie di maggiore efficienza, ottimizzare la filiera dei biocarburanti e creare materiali innovativi da applicare in biochimica.
Attraverso il suo supercomputer, ENI è riuscita anche a simulare il comportamento del plasma nella fusione a confinamento magnetico.
L’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi ha commentato:
Abbiamo integrato il supercomputing in tutta la nostra filiera aziendale, trasformandolo in una leva indispensabile per raggiungere Net Zero e creare valore. ENI ha sviluppato un patrimonio unico di conoscenze tecnologiche e di programmazione che ci dà un vantaggio competitivo sulla scena internazionale...
HPC6 è installato nel Green Data Center di Ferrera Erbognone, provincia di Pavia.
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