La Germania, motore dell’economia europea, può evitare la recessione: parola del cancelliere Scholz. La nazione tedesca ha la resilienza necessaria a evitare il tracollo? I motivi di ottimismo.
Il cancelliere Olaf Scholz ha affermato di essere sicuro che la Germania eviterà una recessione quest’anno, offrendo rassicurazione per la più grande economia europea e per l’Ue in generale.
La nazione tedesca sta superando la crisi energetica invernale in una forma migliore di quanto temuto solo poche settimane fa e Scholz ha affermato che la diversificazione delle forniture di gas è stata fondamentale per aiutare a far andare avanti l’economia.
In un clima di grande incertezza, soprattutto sulle sorti del vecchio continente così influenzato dalle dinamiche della guerra e della rivoluzione energetica in corso, Germania e Italia sono finite spesso nel mirino degli analisti per la loro maggiore possibilità di cadere in recessione. I due Paesi, infatti, sono quelli storicamente più dipendenti dalla Russia per la fornitura di gas.
Le ultime dichiarazioni di Scholz si inseriscono in una cornice di cauto ottimismo che sta disegnando il quadro dell’economia globale in questo 2023: la Germania può evitare la recessione, perchè? Cosa ha detto il cancelliere.
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“Sono assolutamente convinto che questo non accadrà: la Germania non entrerà in recessione”, queste le parole di Scholz pronunciate in un’intervista con il caporedattore di Bloomberg John Micklethwait.
Il cancelliere ha anche espresso fiducia nell’appianare una disputa con gli Stati Uniti sui sussidi per il clima e sulla gestione dell’emergere della Cina come potenza politica ed economica.
Il rapido passaggio a nuove fonti energetiche non russe e la minore domanda dovuta a un clima insolitamente caldo hanno quasi eliminato il rischio di blackout questo inverno, offrendo una spinta di ottimismo al cancelliere, mentre cerca di mantenere il sostegno pubblico allo sforzo bellico dell’Ucraina e la tenuta della sua coalizione tripartita.
Le preoccupazioni energetiche hanno dominato finora il mandato di Scholz dopo che l’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin ha messo in luce la vulnerabilità delle forniture tedesche. Con la Russia che forniva il 55% del gas del paese prima della guerra, Scholz è stato costretto ad agire con urgenza per scongiurare la minaccia di carenze durante i mesi più freddi.
La produzione probabilmente ha ristagnato nel quarto trimestre, sfidando le aspettative ampiamente diffuse secondo cui il periodo avrebbe segnato l’inizio di una recessione sulla scia dell’aumento dell’inflazione. Invece, i nuovi terminali di gas naturale liquefatto che sono spuntati sulle coste del Baltico e del Mare del Nord danno alla Germania la flessibilità necessaria per far andare avanti la sua economia.
Tuttavia, sebbene abbia agito rapidamente su questioni a breve termine, la Germania deve ancora accelerare la transizione verso l’energia rinnovabile affinché la sua base industriale rimanga competitiva, mentre la dipendenza dalla Cina è diventata un rischio.
Per il predecessore di Scholz, Angela Merkel, la Cina era un mercato in rapida crescita che alimentava i profitti dei produttori tedeschi. Ma la posizione ambivalente di Xi Jinping sulla guerra in Ucraina ha sottolineato le nuove complessità di quel rapporto.
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Berlino è attenta ai rischi di costruire un’eccessiva dipendenza dal dragone, e con circa 250 miliardi di euro di scambi annuali in gioco, Scholz deve trovare un delicato equilibrio tra cooperazione e cautela.
Per questo, sono aumentate le relazioni con altre nazioni asiatiche come India, Giappone e Indonesia. Tuttavia, essendo il più grande mercato automobilistico del mondo, la Cina è fondamentale per Volkswagen AG, Mercedes-Benz Group AG e BMW AG e tale esposizione si estende alle centinaia di piccoli produttori privati che rappresentano la spina dorsale dell’economia.
“Dobbiamo imparare la lezione dalla guerra e da molti altri grandi problemi che stiamo affrontando”, ha detto Scholz, prima di recarsi al World Economic Forum, dove terrà un discorso speciale mercoledì. “Dovremmo differenziare le nostre catene di approvvigionamento, non dovremmo puntare solo su un paese”.
L’economia tedesca può ripartire
Secondo gli esperti di Bloomberg, “dati recenti suggeriscono che una recessione è diventata meno probabile e vediamo l’economia tedesca in leggera espansione nell’anno in corso. L’industria tedesca ha già mostrato una certa resilienza e si è adattata rapidamente alla crisi energetica. Un ulteriore allentamento dei vincoli di offerta sosterrà i guadagni della produzione industriale nel 2023”
Il cauto ottimismo sulla nazione tedesca riflette diverse opinioni più positive sulla stessa Europa: la recessione può essere evitata e una Germania reattiva sarebbe di certo una spinta importante per l’intero continente.
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