Una riforma gattopardesca quella del patto di Stabilità, i due parametri fondamentali, quelli sul deficit e sul debito, infatti, sono rimasti invariati, risultando ora anacronistici.
Era molto attesa la proposta di revisione del Patto di Stabilità, una riforma assolutamente necessaria dopo tre anni nei quali questo accordo era stato sospeso a causa della cosiddetta emergenza pandemica.
Ricordiamo brevemente di cosa stiamo parlando, il Patto di Stabilità è praticamente un accordo fra i Paesi aderenti all’euro il cui obiettivo era di porre un limite ai debiti pubblici dei vari Stati affinché non superassero soglie considerate critiche.
Il Patto di Stabilità fu firmato nel 1997, ma in pratica i due parametri principali sui quali si fonda erano già presenti negli accordi di Maastricht, mi riferisco ovviamente al deficit, che non avrebbe dovuto superare il 3% del Pil, ed il debito, che non avrebbe dovuto superare il 60% del Pil. [...]
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