Batterie per stoccaggio dell’energia e non solo: il futuro energetico si gioca anche in questo settore. La Romania punta a diventare leader in Europa. E l’Italia? Quali sono i suoi progetti?
La transizione energetica è la sfida del momento e i Paesi europei si stanno attrezzando per garantire l’uso di risorse in modo sostenibile e una maggiore razionalizzazione delle fonti di energia.
In questo ambito, la Romania punta a “diventare leader a livello europeo nel settore della produzione di batterie per lo stoccaggio di energia elettrica.” Con enfasi, il Ministero dell’Energia romeno ha presentato la firma di sei contratti per un valore di oltre 600 milioni di leu per lo sviluppo di catene industriali di produzione, assemblaggio e riciclaggio delle batterie, nonché per nuove capacità di stoccaggio dell’elettricità nelle batterie.
Un settore, quest’ultimo, definito strategico proprio per favorire la massima integrazione delle rinnovabili. L’energia prodotta da pannelli fotovoltaici, per esempio, può essere immagazzinata in batteri apposite e utilizzata al bisogno. Si tratta di un sistema innovativo per l’efficienza delle risorse e per garantire la sicurezza energetica dei Paesi.
La Romania ha palesato obiettivi ambiziosi, e l’Italia? Quali sono i progetti della nostra nazione nell’ambito delle batterie di accumulo? Target e investimenti.
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La Romania punta sul futuro con batterie di accumulo
Il Ministero dell’Energia romeno finanzierà progetti per un valore totale di 985 milioni di lei (197,98 milioni di euro), di cui l’importo del finanziamento del PNRR è di 485,32 milioni di lei (97,54 milioni di euro), per una nuova capacità operativa installata di stoccaggio di energia elettrica di 3,33 GW /anno.
Nello specifico, secondo un comunicato stampa del Ministero dell’Energia, sono stati firmati quattro contratti di finanziamento, per un valore di aiuto statale di oltre 470 milioni di leu, del bando di investimento 4.1 del PNRR per la produzione di batterie romene.
“Attraverso questo bando siamo riusciti ad accelerare questo processo e a inserire la Romania sulla mappa dei maggiori produttori di batterie a livello mondiale. Inoltre, per la prima volta, quest’anno, utilizziamo l’energia proveniente dalle nuove capacità di stoccaggio nel mix energetico del sistema nazionale. Il fatto che abbiamo la tecnologia delle batterie prodotta in Romania, insieme alla chiara volontà delle aziende di investire nelle capacità di stoccaggio, rafforza la nostra posizione di importante attore europeo in questo segmento”, ha comunicato il il Ministro Sebastian Burduja.
In totale sono stati firmati 11 contratti di finanziamento per un valore di 603,27 milioni di euro, con un cofinanziamento del PNRR di 78,39 milioni di euro. Questi progetti genereranno una capacità di stoccaggio operativa di 1546 MWh.
Qual è il piano dell’Italia sulle batterie?
Anche il Pnrr dell’Italia ha una sezione dedicata alla transizione energetica e, nello specifico, nello sviluppo di batterie anche per accumulo di energia.
Come si legge nella pagina ufficiale, al settore batterie sono indirizzati 500 mln di euro per sostenere investimenti privati. Per quanto riguarda progetti per lo stoccaggio energetico, tra le aziende più attive c’è sicuramente Eni.
Brindisi, per esempio, potrebbe essere un polo cruciale. Il Cane a sei zampe ha firmato in ottobre un accordo con Seri Industrial, azienda che opera proprio nell’ambito degli accumulatori di energia, per avviare la filiera delle batterie elettrochimiche al litio-ferro-fosfato con scopo di stoccaggio, oltre che destiate alla mobilità elettrica industriale e commerciale.
Nel sito Eni di Brindisi potrebbe quindi essere ubicato un impianto per produrre accumuli di energia elettrica di tipo stazionario, una linea di produzione di materia attiva, input del processo produttivo, e di riciclo delle batterie.
Anche Terna gioca un ruolo chiave in Italia. La società Terna sta preparando la prima asta per acquisire capacità di stoccaggio delle batterie agli ioni di litio aggiuntiva, dal valore di oltre 2 miliardi di euro.
Enel Green Power, come si legge sul suo sito, “conta 26 sistemi di stoccaggio BESS (con batterie) in Italia di cui 15 in esercizio, per una capacità complessiva di circa 800 MW, e 11 in costruzione che porteranno la capacità totale a circa 1,8 GW.”
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