Con le piazze asiatiche chiuse per il capodanno lunare, i mercati guardano soprattutto alle dichiarazioni delle banche centrali. Lagarde ha ripetuto che il rialzo dei tassi continuerà.
Con i mercati asiatici chiusi per il Capodanno lunare, Bce e Lagarde sono sotto i riflettori più che mai.
Mentre si avvicinano le prossime riunioni delle due banche centrali protagoniste dell’economia e della finanza globali, previste per i primi di febbraio, gli investitori si interrogano sull’impatto delle loro politiche monetarie su azioni, obbligazioni, valute, conti pubblici degli Stati.
Nello specifico, il focus è sulla svolta falco dell’Eurotower, con la stessa governatrice che ha ribadito l’intenzione di lottare contro l’inflazione a colpi di aumenti dei tassi ancora per mesi.
In questa cornice, l’euro ha ritrovato forza sul dollaro.
La Bce “falco” domina i mercati finanziari
Con la chiusura di piazze finanziarie chiave in Asia, tra cui Hong Kong, Shanghai, Singapore e Seoul, gran parte dell’attenzione degli investitori globali è rivolta alle banche centrali e agli utili societari statunitensi. Nomi importanti come Microsoft e Intel riportano risultati questa settimana che contribuiranno a plasmare le prospettive per il settore tecnologico.
In un contesto di rinnovata fiducia negli asset di rischio a Wall Street, ove ci si aspetta una Fed determinata ma meno aggressiva, il dollaro si è avvicinato al minimo di nove mesi contro l’euro e ha ceduto i recenti guadagni contro lo yen martedì, mentre gli operatori valutano i rischi di una recessione negli Stati Uniti e il percorso della politica della Federal Reserve.
L’indice del dollaro Usa - che misura il biglietto verde contro un paniere di sei pari, inclusi euro e yen - è scivolato dello 0,12% a 101,89, tornando verso il minimo di 7 mesi e mezzo di 101,51 raggiunto la scorsa settimana. L’euro ha guadagnato lo 0,08% a 1,0880 dollari, avvicinandosi al picco di lunedì di 1,0927 dollari, il più forte da aprile.
Gli operatori del mercato monetario vedono solo altri due aumenti dei tassi di un quarto di punto da parte della Fed fino a un picco di circa il 5% entro giugno, con due tagli di un quarto di punto successivi prima della fine dell’anno. La stessa Fed ha insistito sul fatto che è probabile che sia in arrivo un ulteriore inasprimento di 75 punti base.
Al contrario, la moneta unica europea è stata sostenuta dai commenti dei funzionari della Banca centrale europea che hanno indicato un ulteriore inasprimento della politica aggressiva.
L’ultima è stata la presidente Christine Lagarde, che lunedì ha ribadito che la banca centrale continuerà ad alzare rapidamente i tassi di interesse per rallentare l’inflazione, che rimane troppo alta. Sebbene i prezzi energetici stiano cominciando a rallentare la storica avanzata, l’inflazione di fondo è ancora molto calda e questo spinge la Bce a svolgere fino in fondo il suo compito: quello di riportare l’indice dei prezzi al consumo al 2%.
In sintesi, questo il messaggio di Lagarde, mentre si avvicina la riunione del 2 febbraio, più attesa che mai.
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