Quali sono le lauree triennali con le quali trovare subito lavoro e guadagnare? A rispondere ci pensa un’indagine di Almalaurea che ha elaborato i dati sugli esiti occupazionali a un anno dal titolo.
Conseguire la laurea triennale e trovare velocemente un lavoro. È questo il sogno comune e più che legittimo di ogni studente e studentessa universitaria. Un sogno spesso scoraggiato da chi afferma che con la sola laurea triennale non è possibile trovare lavoro. In realtà non è così.
Infatti, anche se spesso viene considerata un traguardo “minore”, questo titolo può portare a grandi soddisfazioni, portando in dote a chi lo consegue elevate possibilità di trovare un’occupazione in tempi rapidi. Tutto dipende in realtà dalla tipologia di laurea che lo studente consegue, il settore e l’indirizzo di studi - come ormai è risaputo - giocano un ruolo definitivo nella ricerca di un lavoro al termine della triennale.
Tutto sta nel selezionare bene il percorso. E a presentare un quadro ben definito di quali sono le lauree triennali con cui si lavora e guadagna di più in Italia ci pensa Almalaurea che ha elaborato gli ultimi dati sugli esiti occupazionali a un anno dal titolo.
Ecco quindi quali lauree triennali scegliere se si vuole subito trovare lavoro. Di seguito tutto quello che serve sapere sull’argomento.
Le lauree triennali con cui si lavora e guadagna di più in Italia
Stando ai dati elaborati da Almalaurea sono meno di cinque i settori che consentono agli studenti di trovare subito lavoro: Professioni Sanitarie, Scienze giuridiche e Informatica ed Educazione. Ma andiamo a vedere i dati nel dettaglio.
Le porte del mondo del lavoro sono quasi spalancate per chi si laurea in Professioni sanitarie: a un anno dal titolo, infatti, oltre 7 studenti su 10 hanno già un’occupazione stabile, sommandoli poi a chi ha deciso di proseguire gli studi della biennale come studente lavoratore (circa il 5,2%), si giunge al 78,5% dei laureati triennali a poter mettere subito in pratica le conoscenze acquisite. E sempre Professioni sanitarie detiene il primato anche per lo stipendio più alto a un anno dalla laurea, con un stipendio medio mensile netto di 1.559 euro, contro la media nazionale di 1.332 euro per i laureati di primo livello e di 1.366 euro per quelli laureati di secondo livello.
Volendo conoscere i tassi occupazionali di ogni indirizzo studi dell’area di Professioni Sanitarie, rimarremmo piacevolmente stupiti: tutti nessuno escluso consente di trovare subito lavoro.
- Assistente Sanitario (85,8%);
- Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva (85,4%);
- Igienista dentale (85,1%);
- Infermiere (84,8%);
- Tecnico di radiologia (84,5%);
- Terapista occupazionale (84,2%).
Ma le opportunità ci sono anche per i laureati triennali dell’area della Giurisprudenza, ossia Scienze giuridiche. Infatti, a un anno dal dal titolo, oltre il 60% degli studenti ha trovato lavoro. Va detto però che un’ampia fetta (circa il 14,6%) è “costretta” a proseguire gli studi avere maggiori possibilità di crescita professionale, mentre solo il 45,8% si è potuto accontentare della laurea breve. Per quanto riguarda lo stipendio, va detto che la cifra scende di almeno 200 euro rispetto a quella per le Professioni sanitarie: 1.322 euro.
Subito dopo Scienze Giuridiche troviamo le lauree in Informatica/Tecnologie IT (59,1%) ed Educazione/Formazione (58%). Anche in questo caso è opportuno precisare che solo una minoranza lavora e basta: nel primo caso, sono il 41,4%, con il restante 17,7% che ha prosegue gli studi; nel secondo caso a lavorare solo è il 34,5% contro il 23,5% che si è iscritto a un corso di laurea di livello superiore. Per quanto riguarda lo stipendio invece il settore Informatico è uno dei migliori con uno stipendio mensile netto di 1.426 euro
Le lauree triennali con quali si guadagna meno?
Se esiste una classifica, esiste anche il rovescio della medaglia. Stando ai dati di Almalaurea è possibile anche scoprire quali sono le lauree triennali che a un anno dal titolo non offrono molte opportunità occupazionali.
Inaspettatamente all’ultimo posto troviamo il settore scientifico: gli occupati a un anno dal titolo di I livello sono solamente il 24,9% del totale e oltre la metà (14,2%) continua a studiare mentre lavora.
Abbastanza deludenti anche i risultati delle lauree brevi in Psicologia e settore letterario-umanistico:
- gli occupati dopo la triennale di Psicologia sono solo il 27,1% e appena il 7,5% lavora in via esclusiva, mentre il resto continua a studiare lavorando.
- nel settore letterario-umanistico: gli occupati dopo un anno dalla laurea triennale sono circa il 27,5%;
- gli occupati di Ingegneria Industriale e dell’Informazione sono solo il 27,3%, con una netta prevalenza di studenti-lavoratori rispetto ai lavoratori a tempo pieno.
I settori appena citati sono quelli che stanno peggio anche a livello finanziario - eccetto gli Ingegneri che non guadagnano comunque come gli altri colleghi del loro settore. A far loro compagnia anche i laureati triennali di Educazione e Formazione, Scienze Motorie, Servizio Sociale, Arte e Design e Lingue, tutti quanti con una retribuzione netta che varia tra poco più di 800 euro e poco meno di mille.
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