L’apparente aumento dell’inattività correlata alla malattia in Gran Bretagna non riguarda principalmente il deterioramento della salute, ma gli incentivi all’interno del sistema dei benefici.
Il governo del Regno Unito ha annunciato una serie di proposte per «far lavorare la Gran Bretagna», basate sull’affermazione che il paese sta affrontando una «spirale di inattività economica», con «2,8 milioni di persone escluse dal lavoro a causa di malattie di lunga durata».
Una duratura contrazione della forza lavoro post-pandemia era stata causata da un rapido aumento dei problemi di salute cronici nella popolazione in età lavorativa, tra cui una crisi di salute mentale nei giovani.
In primo luogo, e in modo più lampante, l’apparente aumento dal 2019 della quota di britannici in età lavorativa che non lavorano né cercano un impiego è ora ritenuto illusorio, causato da un crollo del tasso di risposta all’indagine sulla forza lavoro britannica che ne ha distorto i risultati. La mia analisi dello UK Household Longitudinal Study, una fonte alternativa di dati socioeconomici con un tasso di risposta che è rimasto molto più alto, rileva che il tasso di inattività del Regno Unito è stato leggermente inferiore lo scorso anno rispetto a prima della pandemia. Ciò è in linea con un’analisi dei dati amministrativi della Resolution Foundation, che stima che l’inattività sia oggi più o meno allo stesso livello del 2019. [...]
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