Intesa Sanpaolo resta in vista dei massimi di periodo. Le azioni continueranno a salire in Borsa? Ecco perché è tra i preferiti del settore bancario.
Le banche soffrono per il taglio dei tassi, ma Intesa Sanpaolo punta a un +25% di target price, dicono gli analisti. Il fair value indicato da Morgan Stanley è a 4,60 euro, che implica un potenziale rialzo del 25% dai livelli attuali.
Il comparto bancario riflette il nervosismo dei mercati di fronte a un ulteriore taglio dei tassi di interesse: in questo scenario, il conseguente calo dei margini di profitto inciderebbe direttamente sui ricavi delle banche.
A pesare sulle performance del settore bancario è stato anche l’intervento della della responsabile della vigilanza europea, Claudia Buch, che ha messo in guardia le banche contro possibili rischi legati alla solidità patrimoniale, soprattutto in un contesto geopolitico incerto. Tra i titoli più colpiti dalle vendite questa settimana è Banca Monte Paschi, in calo del 5,3% a causa delle incertezze legate alla cessione di una quota del MEF.
Intesa Sanpaolo, invece, limita i danni e accumula una perdita inferiore al 2% da inizio settimana, grazie alla spinta data dal programma di riacquisto di azioni proprie, per un totale di 21 milioni di azioni, pari allo 0,11% del capitale sociale. Inoltre, dal prossimo 23 settembre, Intesa Sanpaolo entra nell’indice Stoxx Europe.
Intesa Sanpaolo: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Le azioni Intesa Sanpaolo resistono alle vendite mantenendo il supporto orizzontale a 3,65 circa. La reazione messa a segno ieri da questo supporto ha disegnato sul grafico a candele giornaliere un pattern «meeting line» potenzialmente rialzista, che potrebbe favorire un riavvicinamento ai massimi di periodo a 3,80 circa. Al contrario, discese sotto 3,65 euro spianerebbero la strada a ulteriori cali, diretti in primis alla chiusura del gap rialzista del 16 agosto a 3,50 circa, poi più in basso verso 3,25 euro.
Per operare long su Intesa Sanpaolo potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HD3YYH6. Il certificato ha come sottostante Intesa Sanpaolo e presenta una barriera distante attualmente il 17,05%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HD7CTW2, avente una barriera distante il 13,04% come sottostante Intesa Sanpaolo.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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