La paura concreta di una Terza Guerra Mondiale e le tante incertezze finanziarie a livello globale non piegano le Borse, che continuano a guadagnare. Qualcosa non torna, secondo Marcotti.
La crescita degli indici azionari fa paura secondo l’esperto finanziario Marcotti: come mai, dinanzi all’allarme più spaventoso di tutti, quello dello scoppio di una Terza Guerra Mondiale, le Borse continuano a guadagnare?
Nel suo consueto intervento su Money.it, l’analista si è detto perplesso sulle dinamiche di Borsa degli ultimi giorni. Nonostante la diffusione di notizie piuttosto negative e pessimiste sul prossimo futuro per l’economia e la stabilità finanziaria mondiali, gli indici azionari non sono crollati, anzi:
...la Russia ha lanciato un missile praticamente intercontinentale, quindi una cosa mai fatta in precedenza. Uno si aspetta in un caso del genere che le Borse crollino, perché adesso siamo sull’orlo della Terza Guerra Mondiale...Il report della BCE spaventa perché dice che ci sono solo notizie negative, eppure non è successo nulla sui mercati, Wall Street ha stabilito il massimo storico....Quindi veramente questa cosa non ha un senso
In un contesto in cui continuano ad arrivare alert - allarmi - su vari fronti, le azioni avanzano e non cedono. Uno scenario surreale, secondo Marcotti. Ci si chiede se la brutta sorpresa di un tonfo sia dietro l’angolo, come insegna la scena del Titanic.
L’analista ha chiamato in causa un’immagine cinematografica per cercare di dare un senso a questa strana incongruenza tra Borse in aumento e mondo avvolto in insidie e incertezze:
...veramente questa cosa non ha un senso, a meno che ritorniamo ai famosi violini che suonavano sul Titanic. Si dice che mentre il Titanic affondava l’orchestra andava avanti a suonare. Quindi probabilmente, mi auguro di no, naturalmente, ovvio, non è che io sia un catastrofista, io rilevo solo le cose, quindi mi auguro che non sia così.
Però è possibile che stia suonando l’orchestra del Titanic, cioè che tutti si stanno divertendo in una splendida crociera, ma nella realtà quel transatlantico sta andando a fondo.
Il tempo dirà se davvero sarà questo l’epilogo di un contesto attualmente strano, complesso, pericoloso.
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