Terza guerra mondiale prima che arrivi Trump: la Nato si prepara?

Alessandro Cipolla

18 Novembre 2024 - 10:11

Soldati nordcoreani in Russia e ok da parte degli Stati Uniti all’uso di missili a lungo raggio da parte dell’Ucraina: andiamo verso una terza guerra mondiale prima che si insedi Donald Trump?

Terza guerra mondiale prima che arrivi Trump: la Nato si prepara?

Una terza guerra mondiale prima che Donald Trump torni a essere a tutti gli effetti il presidente degli Stati Uniti, con l’insediamento alla Casa Bianca che avverrà solo a inizio 2025 al termine di quello che Oltreoceano viene chiamato periodo di transizione.

Già da prima che il tycoon vincesse le elezioni presidenziali, molto si è discusso del suo piano per porre fine al conflitto in Ucraina in pochi giorni evitando così il rischio di una possibile terza guerra mondiale nel cuore dell’Europa.

Un argomento ora tornato di grande attualità vista l’escalation in atto nella guerra tra Ucraina e Russia. Per prima cosa ci sono i soldati nordocoreani che Kim Jong-un ha inviato a Mosca per dare manforte alle truppe russe, anche se ancora non si è ben capito quale sarà il loro ruolo.

L’ultima notizia invece l’ha resa nota il New York Times: Joe Biden avrebbe dato il suo via libera all’utilizzo dei missili a lungo Atacms e Storm Shadow da parte dell’Ucraina, che così potrà colpire anche in profondità il territorio russo.

In precedenza Vladimir Putin è stato molto chiaro: uno scenario del genere per Mosca significherebbe un coinvolgimento diretto della Nato nel conflitto, non escludendo così una possibile terza guerra mondiale.

Molti analisti hanno il sospetto che questa fretta di Biden sia dovuta a incanalare la guerra in Ucraina in un binario ben preciso prima dell’arrivo di Trump alla Casa Bianca, anche se le conseguenze potrebbero essere drammatiche.

Una terza guerra mondiale prima di Trump

Lo spauracchio di una terza guerra mondiale spesso è stato agitato da Donald Trump durante la fruttuosa campagna elettorale delle presidenziali, con il futuro presidente che ha accusato più volte Joe Biden di voler trascinare verso l’abisso gli Stati Uniti.

Il piano di pace di Trump sostanzialmente andrebbe a consegnare alla Russia i territori conquistati, negando al tempo stesso all’Ucraina la possibilità di entrare nella Nato: in cambio Kiev avrebbe solo la garanzia di sostegno militare in caso di una nuova invasione, mentre i costi della ricostruzione cadrebbero tutti in capo all’Europa.

Uno scenario da incubo per Volodymyr Zelensky e tutti i falchi che in Occidente da tempo spingono per una resistenza a oltranza da parte dell’esercito ucraino, che dovrebbe essere meglio armato e supportato per provare a vincere questa guerra che al momento sta perdendo.

Finora gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina alcuni missili Atacams e Storm Shadow che hanno una gittata fino a 300 chilometri. In verità il loro numero non sarebbe cospicuo visto che gli Usa non vogliono sguarnire i propri arsenali visti gli altri fronti caldi del Medio Oriente e del Pacifico.

Questo disco verde - giustificato dall’arrivo in Russia dei soldati nordocoreani che per Bloomberg potrebbero arrivare fino a 100.000, ma alternandosi al fronte - di conseguenza difficilmente potrebbe cambiare l’inerzia della guerra in favore dell’Ucraina.

Al tempo stesso però potrebbe essere la miccia della terza guerra mondiale, visto che un attacco verso il territorio russo con uno di questi missili verrebbe considerato come un atto ostile da parte della Nato.

Sempre nei giorni scorsi il nuovo segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha dichiarato che il processo di ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza atlantica ormai sarebbe irreversibile. Un particolare non di poco conto visto che questa eventualità è stata una delle cause che ha generato l’invasione russa.

Prima che Donald Trump possa fare tabula rasa della strategia occidentale - sempre che ne abbia una reale intenzione - decretando una fine della guerra con condizioni più favorevoli alla Russia che all’Ucraina, l’amministrazione uscente americana sembrerebbe voler provare a sabotare i piani del prossimo presidente, con le prossime settimane che saranno decisive per capire quale sarà il destino di questo conflitto che va avanti da mille giorni.

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