Leonardo, tutti comprano le azioni. Ecco perché e i nuovi target

Claudia Cervi

14/03/2024

Leonardo in cima alla classifica del Ftse Mib, al test dei massimi del 2007. Gli analisti confermano la raccomandazione buy e alzano il target price. Ecco cosa aspettarsi sul titolo.

Leonardo, tutti comprano le azioni. Ecco perché e i nuovi target

Leonardo, il colosso italiano della difesa, corre in Borsa dopo l’annuncio del nuovo piano industriale 2024-2028. Con una crescita annuale media del 4% negli ordini, a 105 miliardi di euro, e un incremento del 6% nei ricavi, che toccano quota 95 miliardi, il gruppo guidato da Roberto Cingolani conferma le prospettive di crescita e solidità finanziaria.

I pilastri fondamentali del piano includono di incrementare la redditività entro il 2026, con un doppio aumento del cashflow operativo rispetto al 2023, arrivando a 1,35 miliardi di euro alla fine del piano. Questi obiettivi ambiziosi sono alimentati da una strategia mirata che punta alla digitalizzazione su larga scala, all’interoperabilità dei domini e all’integrazione dell’intelligenza artificiale.

Il nuovo piano prevede un focus particolare sulla crescita organica e inorganica, con uno sguardo attento alle opportunità di fusioni e acquisizioni (M&A) che si allineano a una strategia finanziaria prudente. La generazione di cassa è prevista a raggiungere i 5 miliardi di euro nel quinquennio, sottolineando l’impegno del gruppo verso una gestione finanziaria solida e sostenibile.

Grande l’attenzione del gruppo alla remunerazione degli azionisti: il dividendo unitario del 2023, a 0,28 euro, è già raddoppiato rispetto all’anno precedente, riflettendo la fiducia nella solidità finanziaria e nelle prospettive di crescita del gruppo.

L’approccio di Leonardo non si limita solo alla crescita economica, ma abbraccia anche un ruolo proattivo nella sicurezza globale. Con un contesto geopolitico in continua evoluzione, il gruppo si impegna a giocare un ruolo significativo nell’industria europea della difesa, sfruttando al massimo le tecnologie disponibili e promuovendo la cooperazione tra gli attori chiave del settore.

Infine, Leonardo si prepara ad affrontare le sfide del futuro, tra cui potenziali acquisizioni nel settore spaziale e difesa terrestre. L’azienda si mostra aperta a partnership strategiche e a investimenti mirati per consolidare la propria posizione sul mercato e contribuire alla sicurezza e alla prosperità dell’Europa.

Secondo gli analisti di Mediobanca, il titolo Leonardo è “outperform” dopo la guidance superiore alle attese, con un target price a 23 euro (alzato da 20 euro precedenti). Il giudizio positivo arriva anche da Equita Sim e BofA, che confermano il rating “buy” con target price a 23 euro, soffermandosi sulla robustezza del free cash flow, riduzione dei costi e possibili operazioni di M&A.

Leonardo: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit

Leonardo vola su livelli record a 21,66 euro, massimi del 2007, riattivando con forza il rally interrotto solo temporaneamente all’inizio della settimana. Se anche questi ostacoli venissero superati il target successivo si posiziona a 23 euro circa, in corrispondenza del picco toccato a maggio 2001. Discese sotto area 20 potrebbero invece innescare vendite temporanee, volte a riportare il trend su un percorso di crescita più sostenibile.

Grafico giornaliero azioni Leonardo Grafico giornaliero azioni Leonardo Fonte Baha

Per operare long su Leonardo potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HD2ZAQ6. Il certificato ha come sottostante Leonardo e presenta una barriera distante attualmente il 14,04%.

Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HD3PCL2, avente una barriera distante l’ 8,75% come sottostante Leonardo.

Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.

I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.

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