Con poche opzioni per alternative pratiche, l’Europa rimarrà dipendente dal punto di vista energetico e finanziariamente vulnerabile.
Lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina nel 2022 ha rivelato l’importanza della sicurezza energetica nel rafforzare il potere geopolitico di Mosca in Europa. Il continente, che ha importato circa il 46% del suo fabbisogno di gas dalla Russia nel 2021, si è trovato in una posizione vulnerabile mentre cercava fonti alternative.
Ciò ha rappresentato un’opportunità per gli Stati Uniti di sostituire la Russia e diventare il principale fornitore di gas naturale in Europa a prezzi significativamente più alti, con conseguenti grandi profitti a spese dei suoi alleati europei. Secondo Kpler, società di analisi e dati con sede in Francia, nel 2022 l’UE ha importato 140 miliardi di metri cubi (BCM) di gas naturale liquefatto (GNL), con un aumento di 55 BCM rispetto all’anno precedente.
Circa 57,4 BCM di questo importo (41%) provengono ora dagli Stati Uniti, con un aumento di 31,8 BCM, 29 BCM dall’Africa (20,7%) – principalmente da Egitto, Nigeria, Algeria e Angola – 22,3 BCM dalla Russia (16%), 19,8 BCM dal Qatar (14%), 4,1 BCM dall’America Latina (2,92%) – principalmente da Trinidad e Tobago – e 3,37 BCM dalla Norvegia (2,4%). [...]
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