Inflazione a due cifre e taglio del costo del denaro non vanno molto d’accordo. Non a caso la decisione della banca centrale della Turchia di ridurre il tasso ufficiale ha fatto sprofondare la lira turca.
Nel corso del 2022, la Bank of England tra un mese potrebbe anticipare tutti, le maggiori banche centrali si troveranno costrette ad innalzare il costo del denaro per combattere le pressioni inflazionistiche che, in alcuni casi (come negli Stati Uniti), sembrerebbero andate un po’ troppo in là.
Si può discutere dell’opportunità di una tale misura, è probabile che la politica monetaria possa fare poco con tensioni che riguardano in gran parte il lato dell’offerta, ma un rialzo dei tassi, o anche solo l’annuncio di condizioni monetarie più stringenti, rappresenta il minimo sindacale quando l’inflazione continua a fare capolino.
In Turchia evidentemente non devono pensarla così: con un’inflazione galoppante, la Banca centrale qualche giorno fa ha annunciato di aver nuovamente ridotto il costo del denaro.
Banca Centrale Turchia: taglio tassi fa sprofondare la Lira
In linea con quanto già fatto ad ottobre, quando il costo del denaro è stato portato dal 18 al 16 per cento, la Banca Centrale turca qualche giorno fa ha annunciato di aver tagliato il tasso di riferimento portandolo al 15%.
Quella che potrebbe sembrare una mossa azzardata in un contesto normale, tutte le altre banche centrali stanno iniziando o pianificando il ritiro delle misure straordinarie, assume una valenza rocambolesca in un contesto in cui l’inflazione viaggia in quota 20%.
La misura, espressamente richiesta dal presidente Recep Tayyip Erdogan (che negli ultimi anni non ha esitato a sostituire i banchieri centrali non in linea con i dettami governativi), ha avuto come naturale conseguenze quella di spingere il cambio tra il dollaro USA e la Lira Turca verso un nuovo massimo storico di 11,327.
A 11,07, il cambio USD/TRY nell’ultima settimana è salito di oltre 10 punti percentuali, in un mese ha messo a segno un +19% e da inizio anno ha guadagnato quasi il 50%.
Cambio Euro/Dollaro USA (USD/TRY). Fonte Teletrader
Andamento simile per l’incrocio con l’euro che, segnato un nuovo top a 12,839, in una settimana ha guadagnato il 9,4%, nell’ultimo mese registra un +15,7% e nel 2021 ha guadagnato il 37,7%.
Cambio Euro/Lira Turca (EUR/TRY). Fonte Teletrader
Banca Centrale Turchia: le prossime mosse
Il ragionamento portato avanti dall’istituto guidato da Şahap Kavcıoğlu per giustificare una mossa apparentemente assurda è semplice: se le cause dell’innalzamento dei prezzi non sono riconducibili alla politica monetaria, ma a fattori legati all’offerta, possiamo ridurre i tassi per creare un ambiente favorevole alla crescita.
Ma, con un tasso di inflazione in quota 20% (19,89% annuo ad ottobre), la volontà di compiacere il potere esecutivo rischia di costare parecchio all’economia di un Paese strutturalmente in deficit nella bilancia commerciale e delle partite correnti (la svalutazione della moneta rende i beni importati più cari, continuando ad alimentare la spirale inflazionistica).
Quanto meno, è confortante sapere che il Comitato di politica monetaria della banca centrale turca ha annunciato che il processo di allentamento monetario potrebbe terminare presto.
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