Pubblicato il nuovo piano del Governo in caso di una nuova pandemia. Distanziamento, mascherine, lockdown, ecco cosa potrebbe accadere.
La pandemia da covid-19 ha cambiato radicalmente la nostra vita anche nel modo di gestire emergenze del genere. Nessuno agli albori del 2020 pensava potesse accadere che un virus così virale e violento si diffondesse in tutto il mondo causando una scia di morti e milioni di contagi. I vaccini stanno risolvendo il problema ma ancora oggi l’asticella è alta per far sì che non si verifichino più situazioni del genere.
La diffusione del virus colse tutti alla sprovvista, governi centrali compresi; impreparati a fronteggiare con le giuste soluzioni l’avanzare dei contagi. Secondo l’Oms il mondo potrebbe conoscere sempre più malattie virali nel corso dei prossimi anni e dopo il covid-19 potrebbe arrivare un nuovo virus a impensierire le nostre vite. Ciò che è successo con il covid non dovrà più accadere e per questo si prosegue con le tantissime armi di prevenzione. Anche il Governo italiano si sta muovendo e ha approvato il nuovo piano in caso di pandemia.
Il «Piano strategico operativo di preparazione e risposta ad una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico 2024-2028» è stato inviato a tutte le Regioni e indica tutte le linee di prevenzione e risposta in caso di nuovo attacco pandemico. L’ultimo piano è scaduto a fine dicembre e questo nuovo non si differenzia molto dal precedente. Numerosi aspetti che il centrodestra ha comunque criticato quando era all’opposizione gli anni scorsi, adesso li ritroviamo all’interno del nuovo piano. Ecco cosa prevede.
Cosa prevede il nuovo piano contro la pandemia
Il nuovo piano, composto da oltre 200 pagine, è stato approvato dal Governo e il ministero della Salute ha provveduto a girarlo alle singole Regioni. Contiene una serie di indicazioni da rispettare per prevenire la diffusione di nuove malattie virali. Tra gli interventi principali figura tutto ciò che è stato adottato anche negli anni scorsi senza esclusione di nulla.
Quindi via con test diagnostici, chiusura attività non essenziali e scuole, distanziamento fisico di 1-2 metri a seconda del patogeno, corretta igiene delle mani, isolamento dei positivi, limitare gli assembramenti sopratutto in eventi popolari, obbligo di mascherina, limitare gli spostamenti della popolazione cercando di farli stare a casa il più possibile, pulire superfici e oggetti, quarantena e limitazione delle interazioni sociali.
All’interno del piano si valuta anche l’aspetto della durata di tale restrizioni. In questo modo si è cercato di prendere le distanze dal passato quando le limitazioni sono durate a lungo. Nel testo, pur rimarcando la necessità di limitare i contagi interrompendo numerosi aspetti di vita quotidiana, si fa anche riferimento al fatto che tali misure non sono sostenibili per lunghi periodi senza conseguenze sul benessere delle persone.
Poi viene sottolineata l’importanza di avere vaccini e farmaci efficaci contro i virus. Nel piano si dice di valutare subito la capacità di approvvigionamento dei vaccini. Riguardo ai farmaci si ricorda di «disporre e mantenere una riserva nazionale/regionale di farmaci antivirali per l’influenza durante la fase interpandemica». Infine accenno anche ad un piano di emergenza per autorizzare rapidamente l’immissione in commercio di farmaci e vaccini.
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