Il tribunale di Pisa ha annullato la multa a due persone che erano uscite durante il lockdown. Il motivo è che i Dpcm sono illegittimi e il reato non sussiste.
Il lockdown era illegittimo? Secondo alcuni giudici la risposta è sì; lo conferma anche il tribunale di Pisa (sentenza 419/2021) che ha recentemente annullato la multa a due cittadini sorpresi in giro senza uno dei motivi previsti dal Dpcm allora in vigore.
Nel motivare la sentenza, il giudice ha dichiarato che i Dpcm dell’emergenza Covid non possono comprimere i diritti costituzionalmente sanciti - come il divieto di circolazione - e che le multe e i reati da essi derivanti si possono annullare.
Così viene meno per i due imputati l’accusa di “Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità” (articolo 650 del Codice penale) che punisce:
“Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 206.”
Di seguito i dettagli della sentenza che dichiara l’illegittimità del lockdown.
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La vicenda
La decisione del giudice di Pisa (allegata in coda all’articolo) ha disapplicato sanzioni e reati derivanti dal Dpcm dello scorso 8 marzo 2020, che ha segnato l’inizio del lockdown su tutto il territorio italiano. Durante “la chiusura generale” due cittadini in giro senza motivo furono citati in giudizio per la commissione di diversi reati:
- resistenza a pubblico ufficiale, per essere scappati e sfuggiti al controllo nonostante l’alt della Polizia;
- “Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità” (articolo 650 del Codice penale), fattispecie espressamente prevista dal Dpcm allora in vigore per chi non avesse rispettato le misure di contenimento.
Nella sentenza in esame il giudice di merito ha ritenuto di assolvere i due imputati per il reato previsto all’articolo 650 del Codice penale confermando unicamente quello di resistenza a pubblico ufficiale, punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni.
Il motivo? Secondo il tribunale adito, i Dpcm e il conseguente lockdown sono illegittimi e, quindi, manca la copertura legale per punire il reato di “Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”.
Perché il lockdown è illegittimo
La motivazione della sentenza - lunga e articolata - si concentra sulla tesi che i divieti imposti dai Dpcm (nel caso di specie quello dell’8 marzo 2020) non costituiscano “un provvedimento legalmente dato dall’Autorità” requisito indispensabile per la fattispecie di cui all’articolo 650.
Anzi - prosegue il giudice di Pisa - oltre al divieto di circolare liberamente, ci sono molteplici violazioni commesse dai Dpcm. Secondo il tribunale, infatti, il Governo non avrebbe il potere di limitare le libertà dei cittadini in caso di emergenza sanitaria. Di conseguenza, tutti i provvedimenti derivanti dai Dpcm (come il lockdown) sono da ritenere illegittimi.
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