Scontro fra la Lombardia e il Ministero della Salute: è passata in zona rossa, ma secondo il presidente Fontana i dati sono da zona arancione. Cosa sta succedendo?
Lombardia è zona rossa o arancione? L’ordinanza del Ministero della Salute ha fatto scattare il lockdown per la Regione insieme a Sicilia e provincia autonoma di Bolzano, ma Attilio Fontana non ci sta. E così, come anticipato qualche giorno fa, il presidente lombardo ha fatto ricorso contro la decisione del ministro Roberto Speranza.
Si profila quindi l’ennesimo scontro istituzionale fra Governo e Regioni nell’era della pandemia.
Lombardia zona rossa, Fontana fa ricorso
La decisione di porre la Lombardia in zona rossa si basa su dati errati. È la tesi del presidente Attilio Fontana espressa davanti al Consiglio regionale.
“Abbiamo impugnato i criteri con cui vengono dettate le classificazioni delle regioni - ha spiegato Fontana - Questi criteri fanno riferimento agli scenari di rischio e non all’incidenza dei nuovi casi nelle strutture ospedaliere”.
Secondo il presidente si tratta di “un criterio che era già stato chiesto di rivedere durante la Conferenza Stato-Regioni”. Pertanto, secondo l’interpretazione dei dati del governo regionale, “la Lombardia è da zona arancione e non rossa”.
Prima di fare ricorso, qualche giorno fa Fontana aveva rivelato di aver “chiesto al ministro Speranza di ripensarci”, perché questo scenario “darebbe un colpo devastante a una grossa fetta dell’economia lombarda”.
Cosa potrebbe cambiare dal 17 gennaio?
In questo momento i cittadini lombardi sono incerti sulle regole da seguire: quelle della zona rossa o di quella arancione? La prima è la zona con le misure più ferree, con il divieto di uscire di casa se non per motivi di lavoro, necessità o salute. Nella seconda, a grandi linee, sono previste le regole della zona gialla, a patto di non uscire dal proprio Comune.
Per entrambe le due zone è in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino ed è disposta la chiusura di bar e ristoranti. È inoltre vietato l’asporto di cibo o bevande dopo le ore 18
Lombardia in zona rossa: cosa succede alle scuole?
Prima dell’arrivo dell’ordinanza, la Regione aveva fissato al 25 gennaio la riapertura delle scuole superiori con didattica in presenza al 50%. Con il passaggio in zona rossa, però, l’ipotesi sfuma. Infatti, con la zona rossa chiudono tutte le scuole superiori e si dovrebbe procedere con la didattica a distanza anche per seconda e terza media.
Fontana ha ribadito come “l’attenzione verso il mondo della scuola e in particolare degli studenti sia particolarmente alta e costante da parte di tutti”. “È chiaro – ha aggiunto il Governatore – che se ci fosse un passaggio alla zona rossa si proseguirebbe automaticamente con la didattica a distanza al 100% per la scuole superiori ”.
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