Il Lussemburgo finisce al secondo posto come Paese più ricco d’Europa, perdendo il suo primato. Ecco chi è il nuovo Paese più ricco dell’UE e quali sono i segreti di queste due economie.
Il Lussemburgo, da tempo considerato il Paese più ricco d’Europa, quest’anno ha perso la propria “corona”: esiste un’altra regione più ricca, l’Irlanda orientale e centrale.
Secondo i dati Eurostat pubblicati l’11 febbraio 2025, il Granducato ha mantenuto il secondo posto nella classifica delle regioni più ricche per PIL pro capite, ma è stato superato dall’Irlanda orientale e centrale, il cui PIL è 2,45 volte superiore alla media dell’Unione Europea.
Per anni, il Lussemburgo ha dominato questa classifica grazie a un’economia altamente sviluppata, basata su finanza, banche e servizi. Tuttavia, nel 2023 ha subito un lieve calo, mentre l’Irlanda ha consolidato il suo primato. I risultati Eurostat, in realtà, riflettono una tendenza più ampia: alcuni Paesi e regioni d’Europa stanno cercando di sfruttare politiche fiscali vantaggiose così come la presenza di multinazionali per attrarre investimenti e crescere economicamente.
Ma come mai il Lussemburgo ha perso il primato? Quali sono invece le ragioni dietro il successo dell’Irlanda? Scopriamo i segreti di questi Paesi per un’economia così rigogliosa. Di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.
Perché il Lussemburgo non è più il Paese più ricco d’Europa?
Per molti anni, il Lussemburgo è stato il leader indiscusso della ricchezza in Europa, grazie alla sua economia solida e al settore finanziario altamente sviluppato. La sua posizione geografica strategica nel cuore dell’UE, la stabilità politica e il regime fiscale vantaggioso hanno attratto numerose banche e multinazionali, contribuendo alla sua prosperità. Tuttavia, nel 2023, il Paese ha subito un leggero calo economico, scendendo al secondo posto tra le regioni più ricche d’Europa.
Uno dei motivi principali di questo calo è stata la recessione economica che ha colpito il Lussemburgo nel 2023. Dopo una crescita dell’+1,4% nel 2022, il PIL ha subito una contrazione dello -0,4%, dovuta a un aumento delle spese statali e a un calo degli investimenti. Il governo ha dovuto far fronte a ingenti costi per misure di sostegno economico, come il Solidariteitspak, destinato a sostenere le famiglie. Inoltre, l’incremento delle spese per il personale statale ha aumentato ulteriormente il deficit pubblico.
Un altro fattore è la forte dipendenza del Lussemburgo dal settore finanziario. Le fluttuazioni dei mercati globali hanno influito negativamente sulla sua economia, riducendo la capacità del Paese di mantenere la sua crescita a livelli elevati. Nonostante ciò, il Granducato rimane una delle economie più stabili d’Europa e le previsioni per il 2025 e il 2026 indicano una ripresa, con una crescita stimata del +2,3% nel 2025 e del +2,4% nel 2026.
Perché l’Irlanda è la regione più ricca d’Europa
L’Irlanda orientale e centrale ha conquistato il primato di regione più ricca d’Europa grazie a un PIL pro capite 2,45 volte superiore alla media dell’UE. Questo successo è dovuto principalmente alla presenza di numerose multinazionali, attratte da una tassazione favorevole e da una legislazione vantaggiosa per le imprese. Il Paese ha adottato una strategia economica basata su incentivi fiscali per le aziende, che ha portato giganti della tecnologia, farmaceutica e finanza a stabilire le loro sedi europee in Irlanda.
Un altro fattore chiave è la capacità dell’Irlanda di attrarre talenti da tutto il mondo. Grazie a un sistema educativo eccellente e a politiche di immigrazione favorevoli, il Paese ha creato un ambiente lavorativo dinamico e altamente specializzato. Questo ha reso l’Irlanda un hub tecnologico e finanziario, con aziende come Apple, Google e Pfizer che hanno investito massicciamente nel territorio.
A differenza di Lussemburgo, quindi, l’Irlanda ha una base economica più diversificata, che include non solo il settore finanziario, ma anche quello tecnologico e farmaceutico. Tuttavia, questa forte dipendenza dalle multinazionali può rappresentare un rischio, in quanto il Paese è vulnerabile a eventuali cambiamenti normativi internazionali che potrebbero spingere le aziende a spostare le loro operazioni altrove.
Se confrontiamo questa realtà con l’Italia, vediamo un quadro molto diverso. L’Italia è un’economia che soffre per la lentezza burocratica, elevata pressione fiscale e rigidità del mercato del lavoro, che ostacolano la crescita. Mentre Paesi come Lussemburgo e Irlanda sfruttano politiche fiscali vantaggiose per attrarre investimenti, l’Italia fatica a riformare il proprio sistema economico per renderlo più competitivo. Se volesse competere con le economie più avanzate d’Europa, dovrebbe prendere spunto da questi modelli di successo e adottare politiche più favorevoli agli investimenti e all’innovazione. Chissà se il Governo Meloni vorrà guardare a questi modelli, così come a quello spagnolo, che è risuscito a risollevarsi dalla crisi, invece che rincorrere gli Stati Uniti e gli altri governi di destra.
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