Maersk crolla in Borsa e avverte sulla crisi del Mar Rosso, cosa può accadere?

Violetta Silvestri

08/02/2024

Tonfo delle azioni Maersk: cosa succede al colosso del trasporto marittimo e quale avvertimento sulla crisi del Mar Rosso?

Maersk crolla in Borsa e avverte sulla crisi del Mar Rosso, cosa può accadere?

Le azioni di Maersk sono crollate dopo che il gigante del trasporto marittimo ha interrotto il suo piano di riacquisto di azioni proprie, avvertendo che la continua incertezza nel Mar Rosso potrebbe peggiorare la crisi del mercato marittimo globale e provocare una perdita nell’intero anno 2024.

I trasportatori di portacontainer sono stati tra i titoli con le migliori performance in Europa finora nel 2024, poiché il reindirizzamento delle navi a seguito degli attacchi alle imbarcazioni da parte dei militanti Houthi sostenuti dall’Iran nel Mar Rosso – un’importante rotta commerciale – ha aumentato le tariffe di trasporto.

Tuttavia, l’amministratore delegato di Maersk Vincent Clerc ha riferito ai giornalisti a Copenaghen che la crisi in questo lembo di mare strategico non corrisponde all’entità dei colli di bottiglia causati dalla pandemia, che ha aumentato i profitti dei caricatori.

Maersk non si aspetta un impatto straordinario in termini di profitti dall’attuale crisi: cosa aspettarsi dalle turbolenze nel Mar Rosso e perché la preoccupazione maggiore è l’incertezza? ll colosso danese ha lanciato un avvertimento.

Maersk: tonfo delle azioni, ecco perché

Il colosso danese del trasporto marittimo ha delineato piani per ridurre i costi e risparmiare denaro a fronte degli alti livelli di incertezza sui disagi nel Mar Rosso in seguito agli attacchi alle navi mercantili nel Golfo di Aden iniziati a novembre.

L’annullamento del programma di riacquisto di azioni proprie e il taglio dei pagamenti dei dividendi dell’88% in corso hanno allertato i mercati e spinto le azioni in forte ribasso.

Maersk ha affermato che mentre gli attacchi Houthi, compresi quelli contro due delle sue stesse navi, hanno effettivamente avvantaggiato la sua attività nel 2023 determinando un aumento delle tariffe di spedizione, l’incertezza rappresenta ancora un rischio per il 2024.

La compagnia di navigazione di Copenaghen ha affermato anche che “significativi problemi di eccesso di offerta”, causati da una quantità elevata di navi mercantili in dotazione influenzeranno anche i suoi profitti nel 2024.

Maersk, considerato un “barometro” del commercio mondiale, ha dichiarato di aspettarsi utili sottostanti prima di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti (EBITDA) compresi tra 1 e 6 miliardi di dollari quest’anno, rispetto ai 9,6 miliardi di dollari raggiunti l’anno scorso.

Le azioni di Maersk sono scese del 14%, dopo aver perso il 29% del loro valore nei 12 mesi precedenti.

Crisi Mar Rosso: cosa può accadere al commercio marittimo?

Maersk, come altri spedizionieri, ha dirottato alcune navi su una rotta più lunga intorno all’Africa e alcuni analisti si aspettavano che tempi di viaggio più lunghi e tariffe di trasporto più elevate avrebbero controbilanciato un grande aumento di nuove navi portacontainer pronte a essere assorbite dal mercato.

Invece, la società ha affermato di aspettarsi che “sfide significative di eccesso di offerta” nel trasporto di container si materializzeranno pienamente nel corso del 2024, e si faranno sentire nel 2025 e forse nel 2026.

La spinta pandemica sui profitti del trasporto marittimo nel 2022 ha infatti provocato un’ondata di nuovi ordini di navi. “Le prospettive per il 2024 appaiono ancora più impegnative rispetto al 2023 nella divisione Ocean, considerando che l’eccesso di offerta di navi e l’esposizione contrattuale di Maersk fornisce loro un beneficio limitato dagli aumenti delle tariffe spot a seguito delle deviazioni nel Mar Rosso”, hanno affermato gli analisti di Barclays in una nota di ricerca.

Il CEO Vincent Clerc ha comunque allertato sull’incertezza che domina il commercio globale. “L’impatto di questa situazione sta causando nuova incertezza su come andrà a finire dal punto di vista degli utili durante tutto l’anno. Abbiamo pochissima visibilità per sapere se questa è una situazione che si risolverà nel giro di settimane o mesi, o se è qualcosa che ci accompagnerà per l’intero anno”, ha sottolineato.

Inoltre, se è vero che le deviazioni attorno a una delle rotte marittime più trafficate del mondo hanno fatto aumentare i tempi e i costi di consegna - con l’OCSE che lunedì ha avvertito che ciò potrebbe aumentare l’inflazione - Maersk non è convinta degli impatti imminenti.

Clerc ha affermato che è improbabile che tali aumenti si trasmettano ai profitti. “Non penso che dal punto di vista degli utili, per l’industria o per Maersk, quando si considera il tutto nella sua interezza, si genereranno profitti significativi da questa situazione. Non si conosce ancora quale è il livello di costi che stiamo assorbendo per mantenere in vita la catena di fornitura globale”.

In sintesi, la crisi del Mar Rosso resta un’incognita ancora da valutare nel 2024. Non solo in termini di impatto per i profitti aziendali del settore commerciale marittimo, ma anche per gli effetti inflazionistici.

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