Mascherine obbligatorie, in alcuni luoghi si torna a dover indossare i dispositivi di protezione individuale: alcune università hanno deciso di ripristinare le regole anti-Covid. Ecco quali e perché.
Obbligo di mascherina, per molti un lontano ricordo. L’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale è quasi scomparso in Italia e la necessità di indossare le Ffp2 non esiste più, con alcune eccezioni. Al momento nella maggior parte dei luoghi ci si limita a una raccomandazione a utilizzarla, ma è anche vero che in alcuni casi è addirittura tornato l’obbligo.
Innanzitutto bisogna ricordare che l’uso della mascherina è obbligatorio fino al 30 settembre sui mezzi di trasporto e fino a fine anno anche per l’ingresso negli ospedali. Va inoltre sottolineato che le regole potrebbero anche cambiare nelle prossime settimane, con un ulteriore allentamento delle misure in vigore, magari dopo le elezioni politiche del 25 settembre.
Eppure le mascherine stanno tornando di nuovo obbligatorie, almeno in un settore specifico. Se, da una parte, è stato eliminato l’obbligo di indossarle all’interno delle classi scolastiche, diverso è il discorso per alcune università. Negli atenei non vige alcun obbligo di indossare i dispositivi a livello nazionale, ma alcuni rettori hanno deciso di mantenerlo: una scelta che rientra nei loro poteri.
Sono diverse le università che hanno deciso di confermare o ripristinare l’obbligo di indossare le mascherine in aula, nei laboratori, in biblioteca, a mensa, nelle aule studio e durante le sessioni d’esame e di laurea. Dove è tornato, quindi, l’obbligo di indossare le mascherine - Ffp2 e in alcuni casi anche solo chirurgiche - in Italia?
Mascherine, le regole per l’università
Per quanto riguarda il mondo dell’università, non vige più alcun obbligo di indossare le mascherine a livello nazionale. Non esistono più le indicazioni emergenziali, ormai scadute, come viene sottolineato da fonti del ministero. Quindi non c’è più l’obbligo, ma ogni ulteriore valutazione resta in mano ai rettori che possono sia reintrodurre l’obbligo di mascherine che la didattica a distanza.
Mascherine, in quali università resta l’obbligo in Italia
Alcune università, come detto, preferiscono però mantenere l’obbligo di indossare la mascherina. È il caso, per esempio, della Sapienza di Roma, dove restano in vigore le misure finora previste, tra cui l’obbligo di mascherina al chiuso e anche all’aperto se c’è il rischio di assembramenti. Rimane obbligatoria anche l’autocertificazione giornaliera da mostrare all’ingresso, mentre decade la necessità di prenotare il posto in aula.
Obbligo di mascherine confermato anche all’università di Parma, come riportato nelle regole adottate per l’inizio dell’anno accademico 2022/2023. Non si escludono, però, aggiornamenti in futuro. Le mascherine dovranno essere indossate nelle aule e negli spazi didattici, come per esempio le biblioteche.
Restano, inoltre, fortemente raccomandate ovunque negli spazi universitari. Gli unici a non avere l’obbligo sono i docenti durante la lezione. Inoltre viene confermato anche il divieto di andare all’università se positivi, se con febbre sopra i 37,5 o con altri sintomi riconducibili al Covid.
Anche all’università della Calabria, a Cosenza, è stato mantenuto l’obbligo di mascherine in aula e in laboratorio: viene consigliato di indossare la Ffp2. La mascherina serve anche durante gli esami e le sedute di laurea, oltre che nelle aree comuni dove c’è il rischio di assembramenti, come in mense e biblioteche. Niente più bisogno di prenotare il posto a lezione, anche se resta il check-in prima di entrare in aula attraverso l’app di tracciamento dell’ateneo.
Università, dove le mascherine sono solo raccomandate
In altre università italiane le mascherine non sono più obbligatorie, ma restano comunque fortemente raccomandate. È, per esempio, il caso degli atenei di Bologna, Firenze, Padova, Pisa e Torino. O anche quello di Venezia, dove è stato confermato anche l’obbligo di prenotare il proprio posto in aula per le lezioni.
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