È tempo per gli studenti di iniziare a pensare alla maturità 2025. Ecco una guida completa che ti aiuti cosa a spettarsi e come prepararti per il meglio.
Annunciate le materie della seconda prova, è tempo per gli studenti e le studentesse d’Italia di pensare alla maturità.
Tra interrogazioni e occhi sognanti verso il futuro, gli alunni iniziano a domandarsi come affrontare la Maturità 2025. Ogni anno la maturità sembra un obiettivo lontano, ma appena arrivano le date ufficiali, ci si rende conto che il tempo stringe e l’organizzazione diventa fondamentale. Ogni studente comincia a fare i conti con le proprie forze, e con i propri limiti, cercando di trovare il giusto equilibrio tra studio e vita sociale.
Ecco che ogni studente inizia a domandarsi quali saranno le vere difficoltà, come si calcolano i voti per arrivare al tanto agognato diploma e soprattutto come affrontare la lunga preparazione, le prove scritte, e soprattutto, il tanto temuto colloquio orale.
Ovviamente non esiste una risposta univoca: ogni studente conosce il proprio metodo di studio e i propri limiti. L’unica certezza è che per prepararsi al meglio è bene sapere cosa aspettarsi dagli esami di stato: quando ci saranno le prove, quali materie preparare e non solo.
Insomma la parola chiave per i maturandi 2025 è una sola: organizzazione. Ecco quindi una guida facile e veloce per sopravvivere alla maturità: di seguito troverai tutto quello che c’è da sapere sugli esami di stato 2025.
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Maturità 2025: l’ammissione
La prima domanda che ogni studente deve porsi per prepararsi alla maturità è come essere ammesso. La risposta non è complessa, ma bisogna stare attenti a tutte le scadenze e i requisiti. L’ammissione all’esame è decisa dal Consiglio di classe, che verifica se lo studente ha completato con successo il percorso di studi.
Per poter essere ammesso lo studente dovrà:
- avere il voto finale in ogni disciplina non inferiore a 6. In caso contrario il consiglio di classe potrà deliberare l’ammissione, ma solo con un’adeguata motivazione;
- avere il voto in condotta non inferiore a 6;
- non aver superato il numero massimo di ore di assenza (25%), aver frequentato almeno 75% delle ore totali.
- aver preso parte alle prove Invalsi 2025:
- aver completato le ore di alternanza scuola lavoro e l’orientamento (Pcto).
Se lo studente avrà in pagella il voto in condotta pari a 6 potrà essere ammesso alla maturità ma con il “debito”. Lo studente dovrà pertanto recuperare svolgendo un elaborato su tematiche di cittadinanza attiva, e che dovrà essere discusso in sede di colloquio orale.
Maturità 2025: le date e il calendario
La maturità 2025 si avvicina a grandi passi, e le date ufficiali sono già state comunicate. Come comunicato dal Ministero dell’Istruzione, gli esami di Maturità avranno inizio il 18 giugno dalle ore 8:30, con lo svolgimento della prima prova scritta, ossia la prova di italiano.
A seguire, la seconda prova si terrà il 19 giugno e, laddove sarà richiesto, la terza prova scritta si svolgerà entro la settimana successiva. Dopodiché sarò la volta degli orali.
Le prove della Maturità 2025
Per prepararsi al meglio per gli scritti e l’orale è bene che ogni studente conosca a fondo quali materie e tipologie di prove dovrà affrontare. Prima però di scoprire quali saranno, è bene ricordare l’importanza di questo periodo pre-maturità. L’ultimo anno di liceo è un anno delicato e di transizione, in cui viene richiesto ad alunni e ad alunne di scegliere il proprio futuro.
E se i sogni e i desideri vi portano lontano dalle materie e dai libri di scuola è bene comunque non rimandare lo studio: è meglio studiare due pagine al giorno che capitoli e capitoli di storia, filosofia, matematica o inglese in poche settimane dalla fine della scuola. Solo in questo modo è possibile arrivare preparati, con meno ansia, trovando il giusto equilibrio tra studio e vita sociale.
La prima prova: lo scritto d’italiano
La prima prova della maturità è uguale per tutti ed è l’esame di italiano, che consiste nella produzione di un elaborato. Per la prima prova esistono tre tipologie di tracce:
- Tipologia A: Analisi del testo, dove si dovrà analizzare un brano di prosa o poesia tratto dalla letteratura italiana.
- Tipologia B: Testo argomentativo, in cui bisognerà portare avanti una riflessione su un tema di ambito letterario, storico, economico o scientifico.
- Tipologia C: Tema di attualità. Lo studente in questo caso dovrà scrivere un tema che richiede di affrontare un argomento di rilevanza sociale, politico-culturale o economica.
La seconda prova
La seconda prova riguarderà una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi. Ogni traccia di questa prova è strutturata per testare le competenze in una o più discipline specifiche, e la sua durata varia a seconda dell’indirizzo. Per gli istituti professionali di nuovo ordinamento, la prova verterà su competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo, mentre per i licei le materie estratte sono le seguenti:
- per il liceo scientifico ci sarà matematica;
- per liceo classico: ci sarà la versione di latino;
- per il liceo linguistico: prima lingua straniera studiata, che normalmente è l’inglese;
- per il liceo delle scienze umane ci sarà l’usuale prova di scienze umane;
- per i licei artistici ci sarà una prova progettuale sulle proprie discipline di indirizzo.
Dopo aver stabilito le materie, il Ministero dell’Istruzione ha messo a disposizione un apposito motore di ricerca, dove ogni studente potrà verificare la materia in cui prepararsi per la seconda prova.
Il colloquio orale e il curriculum dello studente
Il colloquio orale è l’ultimo step dell’esame di maturità. Si basa su una discussione multidisciplinare che parte da uno spunto fornito dalla commissione. Durante il colloquio, lo studente dovrà presentare anche il proprio percorso PCTO (ex alternanza scuola-lavoro), e discutere delle attività svolte nel corso dell’anno.
La commissione dovrà inoltre tenere conto delle informazioni contenuti nel curriculum dello studente. Questo documento che raccoglie informazioni dettagliate sul percorso formativo del singolo alunno, evidenziando le capacità, le predisposizioni e competenze nelle diverse discipline. All’interno del curriculum, lo studente potrà caricare nella sezione Capolavoro qualsiasi attività di cui si sente particolarmente fiero, dalle attività scolastiche ai laboratori, passando per attività sportive, attività di volontariato, progetti esterni alla scuola. Attività che raccontano lo studente a 360° e dalle quali la stessa Commissione potrebbe decidere di partire.
Maturità 2025: come si calcola il voto?
Al termine di un percorso durato cinque anni è quanto mai normale che gli studenti desiderino veder premiato il proprio impegno nel percorso accademico con un bel voto finale, ma come si calcola?
Per non avere brutte sorprese è bene conoscere il sistema di valutazione e come verranno attribuiti i crediti. Il sistema resta quello valido per la Maturità 2023.
Il Consiglio di classe avrà il compito di attribuire durante il triennio il punteggio maturato negli anni con un massimo di 40 punti: 12 punti per il terzo anno, 14 per il quarto anno e 15 per il quinto anno.
Il voto finale dell’esame di Maturità 2023 sarà quindi il risultato dei crediti così suddivisi:
- massimo 40 punti per il credito scolastico;
- massimo 20 punti per la prima prova;
- massimo 20 punti per la seconda prova;
- massimo 20 punti per il colloquio.
La commissione potrà poi assegnare fino a 5 punti bonus per chi ne ha diritto. Il punteggio massimo sarà come ogni anno di 100 con la possibilità di lode.
In ogni caso, come ogni anno, l’invito di chi scrive è quello di non cedere a meccanismi tipici dell’iper-performatività, accentuata dalla scelta del Ministero di rinominarsi “ministero dell’Istruzione e del Merito”. Bisogna ricordare che questa “narrazione performativa” da anni non fa altro che gravare sulla salute mentale di molti studenti.
In questo contesto, è importante non farsi sopraffare dal desiderio di performance ad ogni costo e riconoscere che l’apprendimento non si limita alla sola conquista di un voto. Un approccio positivo allo studio dovrebbe, infatti, prendere in considerazione l’errore come una fase fondamentale del processo educativo: il fallimento non è qualcosa da temere, ma una possibilità di crescita.
È importante trovare un buon equilibrio tra il desiderio di veder riconosciuto il proprio percorso e un sistema dell’errore positivo che non veda il “fallimento” come irreparabile o “qualcosa da temere”, bensì come l’occasione per poter rivoluzionare, in questo caso, il proprio metodo di studio, valutando un approccio positivo all’apprendimento e non al voto in sé. Ricordatevi: il voto non misura la persona, né il suo percorso di vita.
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