Maxi opere in Italia, ecco cosa verrà costruito con le risorse in legge di Bilancio

Maria Paola Pizzonia

23 Dicembre 2024 - 11:22

La nuova legge di Bilancio prevede un piano da 12 miliardi di euro per infrastrutture e grandi opere: un rilancio o una riorganizzazione discutibile?

Maxi opere in Italia, ecco cosa verrà costruito con le risorse in legge di Bilancio

La legge di Bilancio per il 2025 riorganizza completamente le risorse destinate alle grandi opere infrastrutturali. Con un maxi emendamento proposto da Riccardo Molinari, capogruppo della Lega, il governo ha deciso di stanziare circa 12 miliardi di euro per interventi che vanno dal Ponte sullo Stretto alla Metro C di Roma, senza dimenticare le ferrovie e le strade. È una manovra che punta in alto, ma che porta con sé anche tagli significativi a fondi già previsti, alimentando dubbi e polemiche.

Il Ponte sullo Stretto

Tra i progetti più rilevanti emerge il Ponte sullo Stretto, simbolo di un’idea di sviluppo che punterebbe a rilanciare il Sud Italia attraverso il miglioramento delle connessioni tra Calabria e Sicilia. Lo scorso anno erano già stati stanziati 12 miliardi di euro per quest’opera, ma nella manovra 2025 vengono aggiunti ulteriori 1,5 miliardi, coprendo così il costo complessivo stimato di 13,5 miliardi. A questi si aggiungono 500 milioni per le opere connesse, come svincoli e collegamenti accessori. Il progetto, che resta controverso per il suo impatto ambientale e i rischi di costi imprevisti, rappresenta comunque uno degli interventi più finanziati.

L’Anas

Parallelamente, l’Anas riceve 2 miliardi di euro per interventi di manutenzione straordinaria e per coprire i costi superiori a quanto preventivato nelle opere in corso. Per chi non lo sapesse, l’Anas (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade) è un ente pubblico italiano, ora parte di Ferrovie dello Stato, che si occupa di gestione, manutenzione e costruzione della rete stradale e autostradale nazionale. Si interviene anche sulla concessione dell’ex ente autonomo strade, rinnovandola per 50 anni e stabilendo una nuova convenzione unica. Questo sforzo punta a garantire la sostenibilità della rete stradale italiana, cruciale per la mobilità e l’economia.

Ferrovie dello Stato e Torino-Lione

Ferrovie dello Stato beneficia di un miliardo di euro per coprire gli oneri delle opere legate al PNRR, a cui si aggiungono 2,5 miliardi destinati al contratto di programma con il Ministero delle Infrastrutture. Tra i progetti più importanti figura la linea ferroviaria Torino-Lione, che ottiene un miliardo di euro in nuovi stanziamenti. Anche qui, le cifre testimoniano l’intenzione di puntare sulle infrastrutture per modernizzare il Paese, pur senza evitare le solite polemiche legate alla lentezza dei lavori e ai costi lievitati.

La Metro C a Roma e il Sud

Roma torna protagonista con il ripristino del finanziamento di 425 milioni di euro per la Metro C, opera fondamentale per migliorare la mobilità urbana in una città dove i trasporti rappresentano un annoso problema. Si tratta di un segnale importante, dopo che il progetto aveva subito rallentamenti e incertezze. Al Sud, si guarda al completamento del collegamento Sibari-Catanzaro lungo la SS 106 Jonica, per il quale sono stati destinati 200 milioni di euro. Anche la sicurezza idrica trova spazio nella manovra, con un investimento di 708 milioni, mentre 36 milioni vengono destinati alla diga di Campolattaro, nel Beneventano.

I tagli e le criticità

Tuttavia, la riorganizzazione delle risorse non è priva di sacrifici. Il Fondo di sviluppo e coesione subisce un taglio di 5 miliardi di euro, compromettendo le risorse a disposizione per il riequilibrio territoriale, soprattutto nelle aree più svantaggiate del Paese. Anche Province, Città metropolitane e Regioni vedono una riduzione di 1,5 miliardi per la manutenzione delle strade, mentre la mobilità sostenibile perde 114,8 milioni. Inoltre, il fondo pluriennale per gli investimenti pubblici viene ridotto di quasi 6 miliardi rispetto ai 24 previsti inizialmente, scendendo a 18,5 miliardi.

Una manovra tra ambizione e sacrificio

Questa legge di Bilancio ridisegna le priorità infrastrutturali del Paese, puntando su opere di grande impatto come il Ponte sullo Stretto e la Metro C di Roma, ma sacrificando settori che avrebbero potuto favorire un maggiore equilibrio tra i territori. Gli investimenti mirano a rafforzare strade e ferrovie e a completare progetti già avviati, ma i tagli allo sviluppo locale e alla mobilità sostenibile sollevano dubbi sulla coerenza della strategia.

Il governo difende queste scelte come fondamentali per rilanciare l’economia, ma non mancano le critiche. In un Paese segnato da profonde disuguaglianze territoriali, viene da chiedersi se concentrare risorse su poche grandi opere porterà benefici per tutti o se, al contrario, rischierà di allargare il divario tra città e periferie.

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.